Partono le selezioni per i candidati a sindaco del movimento. Che forse non saranno selezionati tutti allo stesso modo. In città si vota l'8 novembre dal vivo, ma solo se si è iscritti al portale

È iniziata a tutti gli effetti la corsa agli scranni da primo cittadino del Movimento 5 stelle. E Comune che vai, usanza che trovi. Mentre a Roma si scaldano i motori dei consiglieri uscenti, dribblando l’ipotesi da molti anelata della candidatura di un Di Battista (o un big qualunque) sull’onda del decadimento di Ignazio Marino; a Bologna la lista viene autoimposta dal fedelissimo presentatore nonché capogruppo auto-candidatosi a futuro sindaco, Massimo Bugani e a Napoli per ora tutto tace; a Milano le danze si apriranno stasera, alle ore 20 e si chiuderanno «improrogabilmente alle ore 22.15».

Con la diretta streaming per permettere a quanta più gente possibile di partecipare quantomeno all’assemblea di presentazione, 8 candidati avanzeranno le loro proposte per governare quella che ultimamente vorrebbe essere la capitale morale dello Stivale. Cinque minuti a testa, e domande – «non più di cinque» a candidato, dei cittadini presenti «per il tempo rimanente».

«Guardateli bene questi volti», inneggiano sulla pagina facebook del Movimento meneghino. «Persone vere, persone che si impegnano a portare gli interessi dei cittadini milanesi in Comune, persone che rifiuteranno finanziamenti da parte dei potenti per la campagna elettorale e avranno quindi le mani libere di agire». Venghino, siori, venghino. «VENITE A CONOSCERE IL PROSSIMO SINDACO DI MILANO», strillano, «da questa lista uscirà il nostro candidato sindaco per le comunali di Milano 2016». Già, perché in barba al sacro web, il candidato sindaco questa volta verrà scelto da un’assemblea in carne e ossa. La settimana prossima, domenica 8 novembre per la precisione, nella giornata già ribattezzata “election day, si voterà dal vivo, esibendo documento e password che certifichi l’iscrizione al Movimento, dalle 11 alle 18, con metodo Condorcet (ovvero mettendo i candidati in ordine di preferenza e assicurando così un vincitore unico sugli altri).

Questa sera intanto, si presenteranno al popolo degli attivisti – da cui per altro provengono. Scelti dai meet up di zona della città (che però sono 9), tutti i candidati sono attivisti noti al territorio locale e iscritti al Movimento da anni. Ed eccola, la lista dei magnifici otto.

Tra i favoriti, nomi vicino alla Casaleggio Associati, come l’avvocato Gianluca Corrado, 39 anni e di origini siciliane, attivista dal 2012 e da allora fedele consulente legale di comitati e gruppi locali. Poi c’è Livio Lo Verso, 48 anni e da 5 fervente attivista del Movimento, dipendente pubblico, conoscitore dunque della macchina burocratica e non a caso – come lui stesso sfoggia – primo firmatario della delibera che ha portato il referendum deliberativo a Milano. Successo notevole per i Cinquestelle. Non poteva mancare chi ci ha già provato: Fulvio Martinoia, 34 anni e un diploma in telecomunicazioni, il «sistemista informatico», anche lui targato M5s dal 2010, si era già candidato alle politiche del 2013. Ma non andò. Ha lavorato fianco a fianco della candidata – poi eletta in Regione Liguria, Alice Salvatore. Anche questo aiuta.

A provarci, stavolta, anche Antonio Laterza, 47 anni e consulente informatico. Volto noto anche lui milanese di adozione (è di Altamura), portavoce m5s al Consiglio di zona 9, impegnato dal 2010 in numerose battaglie del Movimento cittadino. E Matteo Cattaneo, architetto di anni 53 e vicino al movimento solo da 2 anni.

Uno solo il volto femminile proposto dai 5 stelle: Patrizia Bedori. La storica attivista (dal 2009), è portavoce al Consiglio di zona 3, ha 52 anni ed è attualmente disoccupata. Ma molto «impegnata in comitati cittadini e in battaglie per i diritti».

Vanto che contende a due non più giovani candidati: il 66enne Walter Monici, designer «impegnato in attività di volontariato con associazioni nell’ambito della mobilità sostenibile», e Francesco Forcolini «detto “Franz”», 70 anni, «impegnato dal 2012, partecipa attivamente e con costanza a numerosi gruppi di lavoro del Movimento».

Se si fa fede, questa volta, alla democrazia rappresentativa, è anche vero che non mancano le perplessità sulle esperienze dei candidati sindaco. Per Gabriella: «Mi sembrano dei profili non adatti a ricoprire un ruolo come quello del sindaco della metropoli più importante d’Italia. Le competenze e la professionalità non si improvvisano, con questi profili perderemo sicuramente e potremmo fare pessime figure con le graticole in streaming…come al solito perdiamo le occasioni…peccato. Mentre Pierpaolo è più tranchant: «mah non mi convincono per niente… voterò Sala…».
Le domande però, restano inevase: come mai solo 8 candidati? E soprattutto, come chiede Mauro: «Quanti sono gli iscritti al portale di Grillo del comune di Milano, che potranno votare il candidato sindaco domenica prossima?». Numeri che la Casaleggio Associati si è sempre ben guardata dal rendere pubblici, nelle votazioni online come, a quanto pare, per quelle live.

Impicciarsi di come funzionano le cose, è più forte di lei. Sarà per questo - o forse per l'insanabile e irrispettosa irriverenza - che da piccola la chiamavano “bertuccia”. Dal Fatto Quotidiano, passando per Narcomafie, Linkiesta, Lettera43 e l'Espresso, approda a Left. Dove si occupa di quelle cose pallosissime che, con suo estremo entusiasmo invece, le sbolognano sempre: inchieste e mafia. E grillini, grillini, grillini. Dalla sua amata Emilia-Romagna, torna mestamente a Roma, dove attualmente vive.