Il sindaco Santomauro: «La Regione ci appoggia e faremo anche un triennio di formazione professionale sul turismo, così i ragazzi potranno rimanere»

«Abbiamo lanciato il sasso nell’acqua e qualcosa si sta muovendo». Il sindaco di Ventotene è contento. Left lo ha sentito appena poco dopo l’incontro di ieri in Regione e le prospettive per la scuola dell’isola, destinata alla chiusura per mancanza di studenti, sono un po’ più rosee. Tra l’altro, mentre soffia il vento xenofobo un po’ in tutta Italia che arriva perfino alla bocciatura dello ius soli anche da parte di chi, come il partito democratico aveva sempre sostenuto la legge sulla cittadinanza ai figli degli immigrati nati in Italia, l’appello del sindaco per far arrivare famiglie di migranti con figli, va decisamente controcorrente.
Gerardo Santomauro, eletto in una lista civica a giugno, qualche giorno fa aveva lanciato, appunto, l’appello che ha fatto notizia: «Vogliamo salvare la nostra scuola, siamo pronti ad accogliere famiglie di migranti con figli», aveva detto. Suscitando, almeno stando alle dichiarazioni apparse sui media, non poche preoccupazioni e resistenze da parte dei genitori dei pochi bambini – due alle medie e otto alle elementari – dell’isola e che frequentano la scuola intitolata ad Altiero Spinelli. Le mamme intervistate erano state piuttosto lapidarie: non c’è posto per altre persone a Ventotene e poi cosa faranno?
Dopo l’incontro con Massimiliano Smeriglio vicepresidente con alla delega alla Scuola e formazione, Santomauro è soddisfatto. «Ho trovato passione e impegno per contrastare lo spopolamento dell’isola». Il piano concordato prevede alcuni punti che lo stesso sindaco spiega: «Il primo è rendere memorabile l’ultimo anno della scuola alle due bambine alle quali è stato garantito l’anno scolastico. Potranno svolgere attività che non hanno mai avuto, dallo sport alla musica e al teatro. Insomma, stiamo cercando di rendere la scuola di Ventotene una scuola vera, con un livello elevato di istruzione che scoraggerà le persone ad abbandonare l’isola». Pieno appoggio anche sulla possibilità di accogliere famiglie di migranti con stranieri. «Prima di tutto ne parleremo con la popolazione per coinvolgerla ma anche in questo caso la Regione ha garantito risorse. E il luogo per ospitarli c’è già, la casa alloggio per anziani che per metà è vuota. Spero che questo piano entri in funzione il prossimo anno, quando la scuola media rischia davvero la chiusura». Il sindaco non esclude nemmeno la possibilità di ospitare i minori stranieri non accompagnati, coloro per i quali è stata promulgata la cosiddetta legge Zampa. «Conosciamo il tema e la legge, ne abbiamo parlato anche qui a Ventotene in un convegno», dice Santomauro.
Ma è il terzo punto che rilancia la formazione nell’isola. «Non solo non chiudiamo la scuola ma creiamo a Ventotene un triennio di istruzione professionale che non c’è mai stata. Formazione professionale legata al turismo, e quindi i ragazzi invece di andare via potranno svolgere un corso triennale nella loro isola. Alcune mamme hanno detto “se vengono questi ragazzi, ma dopo cosa gli facciamo fare”. Ecco, noi cerchiamo di dare un futuro a questi bambini».
Infine l’ultima notizia, il piano di salvataggio del carcere di Santo Stefano, nell’isolotto di fronte a Ventotene, dove venne incarcerato anche Sandro Pertini. Qui dovrebbe sorgere la scuola di alta formazione europea. Il progetto per la “rifunzionalizzazione” della enorme struttura, 70 milioni di euro stanziati va avanti. «Il progetto è operativo, sta andando avanti, è stato istituito un tavolo tecnico permanente e il 2 agosto è stato firmato il contratto istituzionale di sviluppo, dall’amministrazione di Ventotene, dal ministro Franceschini per i beni culturali e dalla sottosegretaria Boschi. Ora tutto è nelle mani di Invitalia che deve bandire il concorso internazionale di progettazione».