«L’embrione è un essere umano, il malato no»: questo lo slogan stampato su centinaia di palloncini dell’Associazione Luca Coscioni e dei radicali che il 9 luglio 2003 facevano da cornice ad una staffetta oratoria di oltre cinque ore con interventi di professori, politici e malati davanti l’aula del Senato mentre la Commissione igiene e sanità era chiamata a discutere il decreto legge sulla fecondazione medicalmente assistita, già approvato dalla Camera. Sappiamo tutti come è andata a finire: la legge 40 del 2004 vieta all’art. 13 «qualsiasi sperimentazione su ciascun embrione umano. 2. La ricerca clinica e sperimentale su ciascun embrione umano è consentita a condizione che si perseguano finalità esclusivamente terapeutiche e diagnostiche ad essa collegate volte alla tutela della salute e allo sviluppo dell’embrione stesso, e qualora non siano disponibili metodologie alternative».

Il tempo è scaduto per Luca Coscioni morto nel 2006 dopo aver rifiutato la tracheotomia; ma potremmo essere ancora in tempo per aiutare altri come Luca. La ricerca scientifica sulle cellule staminali è importante, tanto è vero che grazie alle embrionali siamo giunti a molti dei risultati oggi ottenuti sulle staminali adulte; infatti, per trovare cure contro malattie che in Italia colpiscono milioni di persone sono importanti i risultati di ogni tipo di ricerca condotta in modo serio e rigoroso: sulle staminali adulte, sulle staminali embrionali, sulle staminali riprogrammate e sulle staminali ottenute con le tecniche di trasferimento del nucleo cellulare (cosiddetta “clonazione terapeutica”).
Purtroppo i laboratori italiani sono costretti a importare linee di cellule staminali embrionali dall’estero: un’ipocrisia tutta italiana. La Corte costituzionale a breve deciderà sulla ricerca sugli embrioni e l’accesso alla fecondazione assistita di pazienti non sterili ma portatori di patologie genetiche (quest’ultimo divieto previsto sempre dalla legge 40 sarà esaminato il prossimo 14 aprile).
Qualunque sia la decisione della Corte, il Parlamento italiano potrebbe in ogni caso intervenire per rimuovere i divieti che danneggiano la ricerca e la salute. Perché non si attiva in tal senso? Come possiamo intervenire affinché la coscienza politica si adegui alla coscienza civile e scientifica di migliaia di persone e ricercatori? Ne discuteremo al convegno “2004 – 2015/Legge 40/04 “Staminali e fecondazione assistita: evoluzione giurisprudenziale dei diritti della persona”. Tutte le info su www.associazionelucacoscioni.it
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*Segretario nazionale Associazione Luca Coscioni
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