Non c'è tregua nella valle di Kathmandu, colpita duramente dal terremoto del 25 aprile scorso. Nella capitale sono iniziate le proteste per i ritardi nei soccorsi e tra le macerie continua la drammatica conta: per ora, più di 5000 morti e oltre 10.000 feriti. Cinque dei dieci italiani dispersi sono ora in contatto con la Farnesina, degli altri non si hanno ancora notizie.

Non c’è tregua nella valle di Kathmandu, colpita duramente dal terremoto del 25 aprile scorso. Nella capitale sono iniziate le proteste per i ritardi nei soccorsi e tra le macerie continua la drammatica conta: per ora, più di 5000 morti e oltre 10.000 feriti. Cinque dei dieci italiani dispersi sono ora in contatto con la Farnesina, degli altri non si hanno ancora notizie.

Le foto nella gallery sono state scattate con i telefonini e inviate in esclusiva alla redazione di Left dai responsabili nepalesi della Friuli Mandi Nepal Namastè, onlus nata 10 anni fa dall’incontro con un gruppo di alpinisti italiani. Una realtà gestita in condivisione con la comunità locale, a sostegno di bambini in difficoltà, scuole, ospedali e in difesa dei diritti delle donne vittime di tratta. Nepalesi che ora dormono nelle tende per strada, osservano le loro case distrutte e faticano a trovare acqua e cibo. Ma hanno smesso di piangere.

Su Left in edicola sabato 9 maggio l’approfondimento sulla tragedia.

[social_link type=”twitter” url=”https://twitter.com/EmilyMenguzzato” target=”on” ][/social_link] @EmilyMenguzzato