Con una serie di eventi e mostre in calendario nei prossimi mesi, Officine Fotografiche Roma celebra i suoi primi quindici anni di attività che ricorrono in ottobre. La stagione autunnale apre quindi con il progetto OneDay di Alessandro Penso, fotografo impegnato da anni sul tema dei migranti in Europa. La mostra, curata da Annalisa D’Angelo è patrocinata da Medici Senza Frontiere.
Alessandro Penso ha documentato, per più di sei anni, le condizioni dei rifugiati, richiedenti asilo e migranti, rivolgendo un’attenzione particolare ai Paesi di confine dell’Unione Europea. Un percorso lungo di ricerca che ha toccato tematiche e Paesi diversi come Malta, Italia, Grecia, Spagna, Bulgaria e Francia; con lo scopo di mostrare come atteggiamenti di chiusura e di xenofobia vengano coperti e giustificati dalle politiche europee.
Così il fotografo racconta a Left il suo approccio: «Ho provato a scavare dentro al nostro territorio per vedere come queste persone vivevano e il modo in cui i loro “diritti” venivano rispettati in Europa. Ho visto Paesi come la Grecia rifiutare le richieste di asilo fino al 99,5% dei casi, supportando ideologie razziali, poi sfociate in attacchi violenti contro i migranti, come ad esempio la storia di Mohamed, investito di proposito. Ho visto centinaia di minori non accompagnati rischiare la vita per spostarsi da un Paese europeo all’altro; costruire muri e ghetti in Bulgaria con i soldi donati dalla Comunità europea, cancellando così parole come integrazione e solidarietà. Ho visto Paesi come Malta e Spagna lottare con i denti per uscire dalle tratte di chi cerca protezione in Europa. Il fallimento delle politiche europee è risultato evidente nel 2015, quando l’Europa non è riuscita a far fronte al milione di persone che hanno marciato alla volta di Berlino chiedendo che i diritti della Convenzione di Ginevra fossero rispettati».
La mostra OneDay, racchiusa in 63 fotografie, sarà visitabile fino al 27 ottobre 2016.