Left è nato il 17 febbraio 2006 insieme alla rubrica di Massimo Fagioli. Per la prima volta oggi, dopo 11 anni e una settimana, usciamo senza la rubrica Trasformazione. Per questo motivo ho chiesto ai direttori e alla redazione un regalo. Per una settimana lasciamo perdere l’attualità. Facciamo un numero interamente dedicato a Fagioli, alla sua ricerca e a quella cosa straordinaria e incomprensibile chiamata Analisi collettiva. Perché glielo dobbiamo ma anche perché è la nostra storia. Spesso ci è stato chiesto polemicamente: perché gli date quello spazio? Perché non gli toccate nemmeno una virgola di quello che scrive? Cosa c’entra Fagioli con la sinistra? Perché lo avete sempre difeso contro tutto e tutti? Le risposte sono tante. Ma quello che oggi mi sento di affermare con forza è che una delle caratteristiche uniche di Left è sempre stata la rubrica settimanale di Fagioli. Non esiste e non è mai esistita in nessun’altra rivista o giornale del mondo una cosa così particolare. È stato un segno distintivo, un’identità, sin dalla nostra nascita 11 anni e una settimana fa. Con questo numero vogliamo rivendicare l’unicità e originalità di questa storia. Fagioli dopo la pubblicazione dei sui quattro libri che hanno fondato la Teoria della nascita, ha sviluppato il suo pensiero in oltre 550 articoli. Il suo linguaggio misterioso e poetico ci ha accompagnato, facendo ricerca sulla realtà psichica umana, per tutti questi anni, ogni settimana senza mai un’interruzione. Una ricerca su un settimanale di attualità... una ricerca fatta in pubblico, alla luce del sole, che chiunque può leggere. Difficile certo, anzi difficilissima, ma mai incomprensibile. Chi voleva e chi vuole approfondire e capire, ha tutti gli strumenti per farlo. Un enorme patrimonio di conoscenze a disposizione di chi voglia sapere. Lo ha sempre sostenuto Fagioli, la ricerca sulla realtà umana non è qualcosa che va chiuso in un ambiente accademico ed elitario. L’Analisi collettiva, il grande gruppo che ha tenuto per 41 anni, in cui si è svolto un rapporto di cura e di formazione, comprendeva sempre, fin dall’inizio, la ricerca. Anche quando era, soprattutto, cura della malattia mentale. La sua rubrica, così originale ed unica, come l’Analisi collettiva, sono state una proposizione di ricerca svolta in pubblico. I lettori del nostro giornale non sono specialisti di psichiatria. I partecipanti all’Analisi collettiva erano solo in piccola parte psichiatri e psicologi. La mia idea è che sia l’Analisi collettiva che la rubrica Trasformazione sono state proposizioni politiche di sinistra. Di una sinistra che non rimane soltanto un ideale astratto o banalmente la buona amministrazione della cosa pubblica ma diventa realtà interna, quindi pensiero ed azione, di migliaia di persone. La conoscenza della realtà psichica umana e la ricerca su di essa deve essere un patrimonio pubblico, di tutti e a tutti accessibile. Perché ogni essere umano vuole conoscere e sapere di se stesso e del suo rapporto con gli altri. Perché una sinistra vera non potrà mai esistere se non si comprende, fino in fondo, la realtà psichica degli esseri umani. [su_divider text="In edicola" style="dotted" divider_color="#d3cfcf"]

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Left è nato il 17 febbraio 2006 insieme alla rubrica di Massimo Fagioli. Per la prima volta oggi, dopo 11 anni e una settimana, usciamo senza la rubrica Trasformazione. Per questo motivo ho chiesto ai direttori e alla redazione un regalo. Per una settimana lasciamo perdere l’attualità. Facciamo un numero interamente dedicato a Fagioli, alla sua ricerca e a quella cosa straordinaria e incomprensibile chiamata Analisi collettiva. Perché glielo dobbiamo ma anche perché è la nostra storia.

Spesso ci è stato chiesto polemicamente: perché gli date quello spazio? Perché non gli toccate nemmeno una virgola di quello che scrive? Cosa c’entra Fagioli con la sinistra? Perché lo avete sempre difeso contro tutto e tutti? Le risposte sono tante. Ma quello che oggi mi sento di affermare con forza è che una delle caratteristiche uniche di Left è sempre stata la rubrica settimanale di Fagioli. Non esiste e non è mai esistita in nessun’altra rivista o giornale del mondo una cosa così particolare. È stato un segno distintivo, un’identità, sin dalla nostra nascita 11 anni e una settimana fa. Con questo numero vogliamo rivendicare l’unicità e originalità di questa storia.

Fagioli dopo la pubblicazione dei sui quattro libri che hanno fondato la Teoria della nascita, ha sviluppato il suo pensiero in oltre 550 articoli. Il suo linguaggio misterioso e poetico ci ha accompagnato, facendo ricerca sulla realtà psichica umana, per tutti questi anni, ogni settimana senza mai un’interruzione.

Una ricerca su un settimanale di attualità… una ricerca fatta in pubblico, alla luce del sole, che chiunque può leggere. Difficile certo, anzi difficilissima, ma mai incomprensibile. Chi voleva e chi vuole approfondire e capire, ha tutti gli strumenti per farlo. Un enorme patrimonio di conoscenze a disposizione di chi voglia sapere.

Lo ha sempre sostenuto Fagioli, la ricerca sulla realtà umana non è qualcosa che va chiuso in un ambiente accademico ed elitario. L’Analisi collettiva, il grande gruppo che ha tenuto per 41 anni, in cui si è svolto un rapporto di cura e di formazione, comprendeva sempre, fin dall’inizio, la ricerca. Anche quando era, soprattutto, cura della malattia mentale. La sua rubrica, così originale ed unica, come l’Analisi collettiva, sono state una proposizione di ricerca svolta in pubblico. I lettori del nostro giornale non sono specialisti di psichiatria. I partecipanti all’Analisi collettiva erano solo in piccola parte psichiatri e psicologi.

La mia idea è che sia l’Analisi collettiva che la rubrica Trasformazione sono state proposizioni politiche di sinistra. Di una sinistra che non rimane soltanto un ideale astratto o banalmente la buona amministrazione della cosa pubblica ma diventa realtà interna, quindi pensiero ed azione, di migliaia di persone.

La conoscenza della realtà psichica umana e la ricerca su di essa deve essere un patrimonio pubblico, di tutti e a tutti accessibile. Perché ogni essere umano vuole conoscere e sapere di se stesso e del suo rapporto con gli altri. Perché una sinistra vera non potrà mai esistere se non si comprende, fino in fondo, la realtà psichica degli esseri umani.

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