Il 26 settembre si vota in Germania. Si vota non solo a livello federale, ma anche in alcune regioni, Mecklenburg-Vorpommern e Berlino. A Berlino c’è anche un referendum (l’iniziativa Deutsche wohnen & Co enteignen, “Espropriare Deutsche wohnen & co”) che mira ad espropriare le grandi società immobiliari con l’obiettivo di nazionalizzarle per realizzare forme di social housing. Il motivo è il forte aumento degli affitti, un grande problema non solo a Berlino, ma anche in tutte le grandi città. Se il 25% di coloro che hanno diritto di voto si esprimeranno a favore, il Senato di Berlino dovrà presentare una legge corrispondente. La vittoria è incerta, ma nemmeno da escludere. Ma è già un successo che siano state raccolte tantissime firme che hanno reso possibile l’appuntamento referendario. In ogni caso, il referendum ha aperto un dibattito politico importante, che ha scatenato reazioni contrastanti.
Le elezioni segneranno una svolta notevole della politica tedesca. L’era di Merkel si conclude dopo sedici anni e si apre una nuova fase della politica tedesca, di grande importanza non solo per la Germania ma anche per tutta l’Europa. I sondaggi sono estremamente volatili e in continua evoluzione. Per molto tempo è sembrato che la Cdu/Csu – i democristiani – potesse rimanere il primo partito, pur perdendo consensi. Secondo gli ultimi sondaggi, invece, la Spd avrebbe sorpassato i democristiani, galleggiando tra il 15 e il 17 per cento di consensi. Il nuovo presidente della Cdu Armin Laschet, e candidato per la carica di cancelliere, è abbastanza debole e la sua popolarità è calata durante la gestione dell’emergenza in seguito all’alluvione di metà luglio (che ha colpito Nord Reno-Westfalia e Renania-Palatinato, ndr).
Il sorpasso dei Verdi, che sembrava possibile qualche tempo fa, non è più probabile. Al contrario. I Verdi stanno perdendo consensi, anche perché la loro leader Annalena Baerbock ha…
* L’autore: Heinz Bierbaum, docente di Economia all’Università di scienze applicate del Saarland, è presidente del partito della Sinistra europea
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