Dal miliardo dell’8xmille a quello pagato agli insegnanti di religione scelti dai vescovi, fino all’impunità dei preti pedofili. Sono solo alcuni dei benefici che l’Italia concede alla Chiesa in virtù di un accordo che risale ai tempi del fascismo. Eppure la laicità è da anni un tema che fa venire il mal di pancia alla sinistra e al centro sinistra

Non si parla granché di laicità. Anzi, se ne parla sempre meno, si è notato anche durante la campagna elettorale. Sarebbe fantastico se accadesse che, in quanto supremo principio costituzionale, la laicità fosse considerata da tutti i partiti un dato acquisito. E invece non è così: anzi, è esattamente il contrario. È un principio costituzionale che quasi nessuno sembra voler rivendicare. Non lo fa la destra, che rivendica ossessivamente le radici cristiane della nostra società, che esibisce ostentatamente la sua identità cattolica e che a livello internazionale è alleata con i partiti della destra religiosa più estremista. Ma non lo fa nemmeno gran parte della sinistra che, come le tre scimmiette, non vede, non sente e non parla quando Bergoglio definisce «sicario» chi abortisce o «nazista» la legalizzazione dell’eutanasia. La laicità è da anni un tema che fa venire il mal di pancia alla gauche papiste.

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