Il nuovo libro del francesista Domenico Canciani approfondisce la dimensione politica, sociale e umana dell’autore de "Lo straniero". Ne riscostruisce in particolare l’attenzione ai movimenti di liberazione algerini che lo distinse da molti intellettuali comunisti parigini
A riscoprire Albert Camus e a suggerirne una rilettura alla luce dei cambiamenti, dei nuovi scenari geopolitici e soprattutto del vuoto a livello culturale che si ripercuote sulla politica e sulla società europea, si pone l’originalissimo libro di Domenico Canciani uscito per Castelvecchi. Albert Camus. L’inferno e la ragione ricostruisce la figura dello scrittore nella sua dimensione intellettuale, sociale, storica e politica: figura che - come afferma Canciani - ordinario di lingua e cultura francese per anni alla facoltà di Scienze politiche dell’Università di Padova - è stata singolare se non unica nel panorama della cultura d’Oltralpe. Un libro ricco e denso nei contenuti e nelle tematiche affrontate che potrebbe essere definito una biografia intellettuale, culturale, sociale, storica e politica di Albert Camus.
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