Alla Biennale di architettura di Venezia il padiglione del grande Paese nordamericano affronta il tema dell’emergenza alloggi. Con proposte per cambiare le politiche abitative segnate dalla speculazione
Da un tipì la lotta per il diritto all’abitare. Alla Biennale di architettura di Venezia arriva dal Canada un padiglione sull’emergenza alloggi. E dal collettivo Architects against housing alienation (Aaha) la denuncia di canoni in ascesa, della rendita immobiliare e della spoliazione dei terreni delle minoranze.
«Ogni anno il Canada Council for the arts pubblica un invito a portare progetti, a presentare manifestazioni di interesse per rappresentare il Canada alla Biennale di Venezia», spiega Simon Brault, il commissario della mostra per il padiglione del Canada, direttore e Ceo del Canada Council for the arts. «Abbiamo ricevuto proposte da tutto il Paese, ma il progetto del collettivo Aaha, oltre a soddisfare i criteri dell’invito a presentare idee che ispirassero, sfidassero e rispondessero alle realtà attuali attraverso la lente dell’architettura canadese contemporanea, era unico nel presentare una visione audace per il cambiamento sociale. È molto interessante - continua Simon Brault - anche il lavoro in collaborazione con il team interdisciplinare e geograficamente eterogeneo, composto da organizzazioni di attivisti, associazioni per il diritto alla casa e progettisti. Abbiamo cercato di trasformare il padiglione del Canada ai Giardini in un quartier generale della campagna per l’edilizia equa che rifiuta il concetto di proprietà e della forma finanziarizzata dell’architettura», conclude Brault.
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