La specie umana è tecnologica da sempre ma oggi c’è chi paventa i rischi dell’AI e teme che la tecnica ci possa rendere sottomessi. Quale è l’origine di questa tecnofobia? Filosoficamente nel pensiero filonazista di Heidegger, scrive Maurizio Ferraris, che propone una opposta, umanistica, tecnosofia. Dopo Con-vivere festival 15 di settembre la sua lectio magistralis al festivalfilosofia di Modena
L'ingresso dell’intelligenza artificiale (AI) nella vita di tutti i giorni ha aperto molti interrogativi e dibattiti. Alcuni giustamente anche sulla sua efficacia, dal momento che molte sue applicazioni si sono rivelate fin qui alquanto scarse e fallaci. Ma c’è anche chi si interroga sulla sua pericolosità, paventando persino che possa diventare «un’arma di sterminio dell’umanità». L’allarme è partito proprio da alcuni scienziati che hanno lavorato alla sua progettazione e che, nonostante ciò, hanno lanciato appelli e moniti (a cominciare da Sam Altman, Ceo di OpenAI e progettatore di ChatGpt): messaggi che hanno creato non poco sconcerto e che hanno dato indirettamente la stura a millenaristi che parlano dell’intelligenza artificiale come di una minaccia per l’uomo, preconizzando che l’AI possa diventare (non si sa come) consapevole di sé, prendendo il sopravvento su di noi umani, portandoci all’estinzione. Come leggere queste fantasticherie? Cosa c’è dietro questa tecnofobia generalizzata? Quali sono i reali interessi in gioco? E dall’altro lato quali sono i vantaggi delle nuove tecnologie per la nostra vita? Come esercitare un controllo etico e sociale sullo sviluppo della tecnica più avanzata? Come indirizzarne la crescita in modo che la tecnologia sia sempre più un supporto e un potenziamento dell’umano? A questa fitta selva di domande prova a rispondere il libro Tecnosofia, tecnologia e umanesimo per una scienza nuova (Laterza), nato dal dialogo fra il rettore del Politecnico di Torino Guido Saracco e l’ordinario di filosofia teoretica dell’Università di Torino Maurizio Ferraris, che su queste tematiche è intervenuto il 9 settembre al festival Con-vivere a Carrara e il 15 settembre al festivalfilosofia di Modena, Carpi e Sassuolo.

Questo articolo è riservato agli abbonati

Per continuare la lettura dell'articolo abbonati alla rivista
Se sei già abbonato effettua il login