Il fil rouge che caratterizza la creatività di artiste iraniane, afgane, palestinesi: l’opposizione a sistemi oppressivi e patriarcali. Da Maryam Pezesvky a Nidaa Badwan e Shamsia Hassani fino ai collettivi iraniani, il racconto di un immaginario femminile resistente
Iran, Palestina, Afghanistan: la rivolta delle donne e la creatività artistica. A stimolare questa mia riflessione è stata la mostra a Roma dell’artista e attivista iraniana Maryam Pezeshki in un evento dal titolo Il coraggio delle donne. Il tema è l’identità di donna artista in particolare laddove sistematica è la violazione dei diritti umani, specie nei confronti delle donne. Un’altra artista è la fotografa gazawi Nidaa Badwan, il cui libro - Diagonale di luce è stato presentato all’Università di Siena. Nidaa Badwan, ricordo, era stata arrestata dalla polizia di Hamas durante l’allestimento di una mostra a cui partecipava insieme a dei colleghi artisti senza indossare il velo. Come Maryam Pezeshki, Nidaa incontra l’Italia grazie alla sua passione per l’arte, così nel 2015 riuscì a uscire da Gaza e giungere in Italia attraverso il valore riconosciuto a livello internazionale della sua arte. Liberandosi dal regime maschilista e dalla violenza di una forza occupante israeliana grazie agli scatti fotografici della sua camera. Le donne, come sappiamo, erano già scese in piazza con gli uomini negli anni 2010 -2011, durante la cosiddetta Primavera Araba.
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