Le anticipazioni del programma della mostra che si aprirà nel maggio del prossimo anno, sotto la direzione di Carlo Ratti. Il titolo è "Intelligens. Naturale. Artificiale. Collettiva"
Si intitola Intelligens. Naturale. Artificiale. Collettiva, la Biennale Architettura 2025 diretta da Carlo Ratti. Un titolo che dichiara l’intenzione di associare l’idea di intelligenza ad una pluralità, una gens, una collettività che sempre è connessa con l’ambiente costruito e con l’architettura.
Un’architettura che se posta sicuramente al centro dell’ambiente costruito, è strettamente integrata con molte altre discipline scientifiche e umanistiche le quali tutte assieme concorrono a definire la realtà dello spazio urbano, che a sua volta è tra i maggiori responsabili delle emissioni atmosferiche e del conseguente degrado ambientale del pianeta.
Nei propositi la mostra cercherà di individuare quelle proposte progettuali sperimentali capaci di aprire strade per dare risposte ai problemi determinati dall’accelerazione della crisi climatica che stiamo vivendo, cercando di cogliere gli elementi di un’intelligenza molteplice e disseminata nei tre ambiti indicati nel titolo “naturale, artificiale, collettiva”.
Le proposte progettuali, che saranno presentate, avranno alcuni fondamenti metodologici comuni come l’attenzione alla Transdisciplinarità per sviluppare la conoscenza scientifica nel progetto attraverso collaborazioni tra professionisti provenienti da diverse discipline con l’obiettivo di far progredire la conoscenza scientifica.
Questi progetti basati su forme di intelligenze molteplici e caratterizzati da un’intenzione fortemente sperimentale verranno illustrati attraverso Living Lab - laboratori viventi, collocati in vari punti nella città di Venezia. Su questi temi inoltre verrà realizzato uno spazio aperto all’interno del sito web della Biennale per raccogliere idee e ampliare l’eterogeneità dei contributi e la platea dei soggetti coinvolti. Infine verrà definito e applicato a tutti gli eventi della mostra, un protocollo finalizzato ad un ambizioso obiettivo di circolarità da sintetizzare in un Manifesto della circolarità, da proporre come un nuovo standard per le manifestazioni culturali. L’intenzione del curatore Carlo Ratti è anche quella di coordinare con il tema dell’edizione 2025 gli allestimenti dei singoli padiglioni nazionali, aggiungendo quindi ulteriori contributi al corpo principale della mostra.
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