A Roma fino ad aprile la mostra antologica dedicata alla pittrice presenta la sua ricerca originale nata attraversando scenari urbani contemporanei. Come New York, che dipinge anche dopo averla lasciata

Al Casino dei Principi di Villa Torlonia a Roma, nei suoi locali silenziosi e appartati dalle folle dei turisti, ospita fino al 21 aprile, una mostra antologica dedicata alla pittrice romana Titina Maselli. La retrospettiva, in occasione del centenario della sua nascita, prosegue con alcune opere di grande formato, al Mlac, il Museo laboratorio di arte contemporanea della Sapienza Università di Roma.

Dopo l’esposizione della scorsa estate negli stessi locali della villa (Artiste a Roma. Percorsi tra secessione, futurismo e ritorno all’ordine), questa nuova mostra dedicata a Titina Maselli, con il catalogo che la accompagna, offre un’altra occasione da non perdere per gettare luce sull’arte delle donne e per conoscere questa importante artista del Novecento italiano.

Titina Maselli, nata nel 1924, a Roma, in una famiglia della borghesia intellettuale dell’epoca, cresce, insieme al fratello Citto (che diventerà un famoso regista caro al Pci), «sulle ginocchia di alcuni dei più grandi personaggi della cultura italiana», come scrive Costantino D’Orazio in Vite di artiste eccellenti (Laterza, 2021). La casa di via Sardegna del padre Ercole Maselli è, infatti, il cenacolo raffinato e colto di grandi artisti e intellettuali del tempo, da Alberto Moravia e Elsa Morante fino a Renato Guttuso e Luigi Pirandello.

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