L’importante mostra che il Museo Picasso di Parigi ha dedicato a Jackson Pollock offre l’occasione per approfondire e leggere in chiave nuova l’opera dell’artista americano

"Pollock, les premières années (1934-1947)” è il titolo della mostra curata da Joanne Snrech e Orane Stalpers al Musée Picasso. L’esposizione è stata una occasione speciale per tornare ad approfondire l’opera del pittore americano, basti dire che è soltanto la terza retrospettiva parigina a partire dagli anni Ottanta e segue quella generale dell’82 al Centre Pompidou e una più recente del 2008 alla Pinacothèque, dedicata ai rapporti con lo sciamanesimo.

Proprio per la novità del tema, trattato in modo così approfondito, relativo appunto ai primi anni del lavoro artistico del James Dean of the Canvas, è stata considerata un evento non solo in Francia ma anche in tutt’Europa. Si accede al percorso espositivo con la consapevolezza di confrontarsi con un artista immerso nel suo tempo, una personalità che ha segnato un’era, passando dalla grande Depressione economica del Ventinove, oltre la seconda guerra mondiale, alla grande “paranoia” della Guerra fredda, dal realismo on the road verso la Beat generation. È sicuramente una mostra che ha offerto una ricchezza di non facile riducibilità e una rarità in stimoli emotivi, suggestioni estetiche e riflessioni: l’ingresso non coinciderà nel modo più assoluto con l’uscita. Come accennavamo colpisce la sede, il celebre Museé National Picasso del quartiere del Marais che introduce sin da subito il dritto confronto tra i due pittori che hanno rivoluzionato il mondo dell’arte nel Novecento.

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