A soli pochi mesi dall’inizio del secondo mandato di Trump, gli Stati Uniti appaiono drammaticamente e forse irreversibilmente cambiati, sia in patria che sulla scena mondiale. La furia di Trump ha minato la tradizionale capacità di trovare dei compromessi da parte del governo federale. Il suo indebolimento dei diritti costituzionali fondamentali in patria e la sua ostilità all’immigrazione hanno reso gli Stati Uniti inospitali per i visitatori che arricchiscono il paese e contribuiscono alla sua produttività e innovazione. E il suo disprezzo per le norme costituzionali, le leggi e gli accordi internazionali ha indebolito la credibilità americana e reso gli Stati Uniti un partner internazionale inaffidabile e, persino tra alcuni alleati, una minaccia da temere. Con la legge di bilancio voluta da Trump milioni di americani, compresi bambini poveri, rischiano di perdere l’assistenza sanitaria (Medicaid). I fondi destinati a sfamare i bambini affamati vengono tagliati, sacrificati per riempire le tasche degli ultra-ricchi. Migliaia di persone moriranno, non per caso, ma intenzionalmente. Terrore, paura e punizioni hanno sostituito gli ideali di uguaglianza, libertà e giustizia.
Le proteste di Los Angeles e il metodo di governo di Trump.
Un passaggio decisivo della torsione autoritaria che il regime trumpiano sta compiendo è stata la mossa di inviare le truppe - 700 marines e quattro mila soldati della guardia nazionale - a Los Angeles dalla prima metà di giugno. Una decisione che riflette un modello sempre più evidente di questa presidenza: Trump dichiara un’emergenza o una crisi laddove molti altri non la vedono, consentendogli di intraprendere azioni radicali, mobilitare sostenitori e combattere su un terreno politico che ritiene favorevole. La dichiarazione di emergenza economica da parte di Trump il 2 aprile ha consentito l’imposizione di tariffe doganali estese. La sua dichiarazione di invasione al confine meridionale ha aperto la strada a un’intensificazione dell’arresto, deportazione e deumanizzazione dei migranti irregolari. La proclamazione di un’emergenza energetica gli ha reso più facile allentare le normative. La sua dichiarazione secondo cui il fentanyl proveniente da Cina, Messico e Canada costituiva un’emergenza ha giustificato i dazi, così come un’analoga sentenza sull’approccio della Corte penale internazionale nei confronti di Israele ha giustificato sanzioni contro i giudici. La capacità di Trump di proclamare queste (ed altre) emergenze tramite degli ordini esecutivi gli ha consentito di dispiegare immediatamente l’autorità che ne è derivata. Gli conferisce poteri straordinari, evitando di passare attraverso i normali meccanismi e la burocrazia del governo. L’obiettivo è concentrare ed esercitare poteri straordinari per sbarazzarsi del controllo democratico dove vuole, sbarazzarsi Per continuare la lettura dell'articolo abbonati alla rivistaQuesto articolo è riservato agli abbonati
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