Siamo sempre noi a guardare gli altri. È difficile provare a immaginare come gli altri vedano noi. Questo è ancora più vero se siamo i boriosi eredi di qualche impero, come gli abitanti di Roma, o di Londra, cittadini del Commonwealth of nations, fondato sulle ceneri dell’Impero britannico.
Pensiamo di essere il centro della storia, della cultura e della politica e il resto del mondo dovrebbe seguirci, ammirarci e aspirare a essere come noi. Eppure, nella storia, mentre noi pensavamo di essere il punto di riferimento della rotazione della Terra, all’altro capo del nostro stesso continente - che abbiamo voluto dividere in Europa e Asia, pur essendo una continua distesa - si agitava e si fondava un altro impero, che si imponeva direttamente sulle estreme propaggini a oriente da noi e irradiava la sua cultura su altri territori limitrofi, continentali e insulari. Mentre qui l’Impero romano si consolidava e governava con la sua influenza gran parte del continente Europa e le sponde di quel vasto mare chiuso che è il Mediterraneo, dall’altro capo dello stesso continente si consolidava un altro impero, quello cinese, che avrebbe influenzato la storia e la cultura dei Paesi che si affacciano sul suo mare: il Giappone, la Corea e il VietNam.
Passarono i secoli, da noi l’Impero romano fu sostituito da quello cristiano, poi cattolico, protestante o ortodosso, mentre laggiù quello stesso impero Han si tra sformava con l’avvicendarsi delle dinastie. Poi per un breve periodo fra noi e loro si insediarono i Mongoli, che conquistarono tutta l’Asia centrale, arrivando alle porte di Vienna nel 1242, instaurando un periodo di pace e prosperità, durante il quale era possibile viaggiare liberamente dall’Europa all’Asia estrema; uno dei tanti viaggiatori narrò la storia dei suoi movimenti, Marco Polo, diventando il più famoso di tutti i tempi, che con i suoi racconti trasformò l’Asia nell’«orizzonte onirico dell’Europa», come scrisse Jacques Le Goff.
Qualche secolo dopo, il mondo apparteneva ai conquistatori spagnoli e ai nocchieri portoghesi che nel 1494 si spartirono il globo, la Spagna a ovest e il Portogallo a est: l’ordine era arrivare ovunque e razziare qualunque cosa. Ma quando i portoghesi arrivarono in Cina, con al seguito i missionari gesuiti, si accorsero
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