Nella corsa elettorale in vista del voto di novembre a fare la differenza, più che i candidati - per ora Biden e Trump - saranno le questioni che toccano da vicino i cittadini. Come la tutela del diritto all’aborto, la politica estera sul Medio Oriente, l’aumento dei prezzi
Harry Greb, Murale raffigurante Donald Trump, Roma, 2021
«Se Trump non si fosse ricandidato, non sono sicuro che l’avrei fatto anche io. Ma non possiamo lasciarlo vincere», ha detto a inizio dicembre Joe Biden, presidente in carica e frontrunner del partito democratico. Benvenuti alla lunga maratona elettorale verso le presidenziali del 2024, che sembrano un bis poco riuscito di quelle del 2020. I candidati, almeno per ora, saranno gli stessi (lo sapremo per certo solo in estate, dopo le convention di partito durante le quali verranno annunciati ufficialmente): Joe Biden, appunto, e Donald Trump per i repubblicani, a sua volta ex presidente sconfitto quattro anni fa nel ring elettorale. Una sconfitta, però, che né Trump né i suoi più strenui sostenitori hanno saputo elegantemente accettare, anzi: il 6 gennaio 2021 abbiamo assistito all’attacco al Congresso da parte degli ultras trumpiani, un vero e proprio tentativo di colpo di Stato con lo scopo di sovvertire il risultato elettorale e riportare il loro paladino alla Casa Bianca. Prima di un episodio così eclatante, Trump stesso aveva provato a racimolare i voti necessari ad assicurargli la vittoria arrivando ad implorare il Segretario di Stato della Georgia, Brad Raffensperger, di trovare un modo per farli uscire fuori da qualche parte.
Se i candidati alle presidenziali del 5 novembre 2024 fossero davvero Joe Biden e Donald Trump, sarebbe solo il settimo rematch della storia statunitense, con un presidente (Trump) sconfitto a una tornata elettorale che si ripresenta alla successiva. Il principale problema, allo stato attuale delle cose, sembra essere il poco coinvolgimento degli elettori in questa elezione. I personaggi non sono particolarmente accattivanti e l’età avanzata di entrambi (77 anni Trump, 81 Biden) non aiuta affatto. In quasi quattro anni alla Casa Bianca, Biden ha ottenuto degli ottimi risultati dal punto di vista pratico, ma non è riuscito a rubare il cuore degli statunitensi. È sempre stato un po’ l’alternativa migliore di Trump, e a quanto pare anche lui sembra esserne consapevole. Politico di lungo corso, eletto al Senato quando c’era ancora la guerra del Vietnam, Biden era il presidente necessario a portare gli Stati Uniti fuori da un’amministrazione sui generis come quella di Trump e dalla crisi scatenata dalla pandemia di Covid-19, un evento senza precedenti che il tycoon non aveva saputo né gestire, né sfruttare a suo favore per farsi rieleggere.
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