Tempi contingentati per ascoltare gli esperti durante i lavori della Commissione congiunta Affari costituzionali e Giustizia sul “pacchetto sicurezza”. Il racconto della senatrice, che sottolinea: «Un organismo europeo come l’Osce ha detto che viene minato lo Stato di diritto»
Il pacchetto del disegno di legge 1236 non ha scadenza. Eppure la maggioranza ha una fretta terribile di portarlo in aula per approvarlo. Ci chiediamo quale possano essere i motivi. Per esso le commissioni Affari Costituzionali e Giustizia operano insieme. Occorre procedere, per il suo esame, alle audizioni di esperti per fare tesoro dei loro pareri al fine di, eventualmente, comprendere se il testo di quel coacervo di norme, possa meritare una seria riflessione in chiave migliorativa, visti i delicatissimi aspetti inerenti l’assetto dei rapporti tra cittadini e Stato su cui interviene a gamba tesa. Assetto che trova la sua ragione d’essere nei principi fondanti la nostra Costituzione.
Si chiama “Pacchetto sicurezza” ma il titolo inganna perché la “tutela” strizza l’occhio soltanto all’autorità in sé e per sé considerata, in chiave sfacciatamente securitaria.
L’Osce (Organizzazione per la sicurezza in Europa) lo ha esaminato e così giudicato: «Nel complesso, il disegno di legge mira a introdurre nuovi reati, come gli atti preparatori di reati terroristici o l’occupazione arbitraria di proprietà, e nuove forme di misure amministrative preventive, insieme a sanzioni più severe, con l’obiettivo di dissuadere i potenziali colpevoli dal commettere futuri reati o altri illeciti (e fin qui tutto bene). Sebbene alcune clausole del disegno di legge possano mirare a correggere le lacune normative del quadro giuridico, la maggior parte delle disposizioni ha il potenziale di minare i principi fondamentali della giustizia penale e dello Stato di diritto. Nel complesso, il disegno di legge presenta diverse lacune che potrebbero ostacolare l’esercizio dei diritti umani e delle libertà fondamentali, tra cui il divieto di maltrattamento e i diritti alla libertà e alla sicurezza delle persone, le libertà di riunione pacifica, di espressione e di movimento, nonché i diritti a un processo equo e al rispetto della vita privata e familiare».
Un pacchetto sicurezza che può ledere il diritto alla sicurezza dei cittadini.
Parole gravi, durissime ma lucide nell’analisi, che non provengono dall’opposizione alla maggioranza di governo ma da un organismo europeo le cui imparzialità ed autorevolezza in materia specifica, sono indiscusse.
Nonostante tutto questo, vorremmo tanto che il popolo italiano avesse la voglia di osservare dal sito del Senato, le modalità con le quali si svolgono le operazioni in Commissione congiunta.
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