LEFT N. 11 | NOVEMBRE 2025


Le donne e i bambini sono sempre le prime vittime di qualsiasi guerra.
Ma violenze e negazione di diritti si perpetuano anche in tempo di pace e nei Paesi più progrediti. Abbiamo intrecciato storie, analisi e dati per proporre una nuova visione politica fondata sul pieno riconoscimento della loro identità umana e sociale

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IN COPERTINA

Non è un mondo per bambini. E donne

di Federico Tulli

«Io bambino soldato, così sono riuscito a salvarmi»

di Lucio Cascavilla

Perché fidarsi dei bambini è una questione di umanità

di Emilia Colosimo e Giulia Spurio

L’inizio della fine dello storico annullamento contro le donne

di Maria Gabriella Gatti

Femminicidi. La guerra dei numeri non salva nessuna

di Donata Columbro

SOCIETÀ

Psichiatria e giustizia: guarire chi delinque non è assolvere

di Francesco Dall’Olio e Andrea Masini

IA e psicoterapia. Confessioni a una macchina (pericolosa)

di Lorenzo Fargnoli

ESTERI

Dayton 30 anni dopo: l’Europa allo specchio

di Carolina Carbonari

Marina Lalović: Vi racconto la rivolta nonviolenta dei giovani serbi

di Simona Maggiorelli

La sfida del Montenegro

di Elisa Dossi

Macedonia del Nord, un’isola felice?

di Lorenzo Pompeo

CULTURA

Ilan Pappé: Pace in Medio oriente? Possibile solo con la fine del colonialismo di Israele

di Marco Cosentina

A Gaza la guerra è anche contro l’arte e la memoria

di Fulvio Cervini

India. Un turbine di quiete

di William Dalrymple

Terrinoni e la lettura come atto di ribellione

di Pierluigi Barberio

«Io l’arte contemporanea non la capisco»

di Marina Wallace

Dall’Ongaro alla ricerca del… suono di Amedeo Modigliani

di Marco Ranaldi