Il mondo non può continuare a comportarsi come se non fosse a conoscenza di un fatto indiscutibile: il governo di Israele non vuole la pace sulla base di una soluzione a due Stati. Il piano del governo israeliano è quello di colonizzare il territorio palestinese imponendo alla popolazione riserve indiane.
E’ dal 1980 che l’Unione europea sostiene la soluzione due popoli per due Stati, fino ad ora si è realizzata solo l’avanzata delle colonie in quello che dovrebbe essere lo Stato di Palestina (dagli accordi di Oslo i 150mila coloni sono arrivati a 550mila). Molti ormai sono i palestinesi e anche personalità israeliane che di fronte a questa crescita e al frastagliamento del territorio sostengono l’inevitabilità di uno Stato per tutti, con il sogno che lo Stato possa essere democratico, giusto e per tutti i suoi cittadini.
Nella coalizione del governo israeliano, conservatori, destre e coloni la fanno da padroni. Ministri, parlamentari, giudici e generali sono coloni e credono fermamente che quella terra sia loro per diritto divino. Il ministro dell’Economia Naftali Benet, sostenuto da Nethaniahu, vara il piano per maggiori colonie e strade all’interno dei territori occupati palestinesi, e vorrebbe annettersi il 60 per cento di quello che dovrebbe essere lo Stato di Palestina e riocupare Gaza.
In questi ultimi mesi, oltre al massacro della popolazione di Gaza, la distruzione di migliaia di case e infrastrutture, Israele ha lanciato un’offensiva in Cisgiordania: arresti di attivisti dei Comitati popolari per la resistenza nonviolenta, uccisioni ed esecuzioni di civili, totale impunità per i coloni che picchiano, bruciano uliveti, terrorizzano i palestinesi per costringerli a non coltivare la loro terra, forzata espulsione da Gerusalemme est per renderla interamente ebraica.
Riconoscere unilateralmente lo Stato di Palestina è un messaggio chiaro, anche i simboli hanno la loro forza, soprattutto in quell’area, ce lo ricorda anche Yael Dayan, figlia di Moshè Dayan che insieme a 636 personalità israeliane aveva chiesto al Parlamento inglese di votare a favore del riconoscimento dello Stato di Palestina e lo chiede anche a Roma.
All’Assemblea delle Nazioni unite l’Italia ha votato a favore del riconoscimento della Palestina. E’ il tempo di rifiutare i ricatti israeliani e di riconoscere lo Stato di Palestina: è un passo per la pace e forse un po’ di giustizia. Già 134 Paesi lo hanno fatto, che la nuova ambasciatrice della Ue non sia sempre così pallida, ci dia colore e vita: riconosca lo Stato di Palestina.
*Luisa Morgantini è stata vice Presidente del Parlamento europeo