The Sandman è stata l’opera con la quale lo scrittore Neil Gaiman si è fatto strada e poi affermato nel pantheon dei migliori autori di fumetti americani, prendendo parte a quella che venne definita la British invasion dei Comics.
A venticinque anni di distanza la DC comics decide di omaggiare una delle sue pubblicazioni più importanti, raccontandoci, sempre attraverso la magistrale penna di Gaiman, i fatti che precedono gli eventi narrati in Preludi e notturni, il primo episodio della serie. Per illustrare questo importante ritorno, è stato chiamato alle matite J.H. Williams III, un artista che con il suo Promethea (insieme ad Alan Moore) ha letteralmente ridefinito i confini del linguaggio fumettistico, facendo incetta di Eisner Awards.
Il primo numero di Sandman Overture dal punto di vista narrativo è poco più di una galleria di personaggi, un excursus sui protagonisti della vecchia serie, pur gettando al contempo i semi della trama di questa nuova avventura in sei puntate.
Rincontriamo il protagonista, Morfeo re del Sogno, girovagare nei sogni di un fiore, e il terribile essere da lui creato, il Corinzio. Fanno la loro comparsa anche altri due membri della famiglia degli Eterni, fratelli di Morfeo: Destino, portatore del libro che contiene tutti gli eventi passati, presenti e futuri dell’umanità, e Morte, giovane sorella di Sogno, uno dei personaggi più riusciti e amati da parte del pubblico.
Prima della chiusura dell’albo, che riserva una sorpresa per tutti i lettori del Sandman originale, c’è anche il tempo di passare al castello di Sogno e rincontrare i suoi fedeli aiutanti Lucien e Marv testa di zucca, impegnati al solito nelle pulizie della biblioteca di Morfeo.
Sul versante grafico, invece, ci troviamo di fronte alla migliore sperimentazione alla quale Williams ci aveva abituati con Promethea: tecniche miste (bianco e nero, colore e pittura), sequenze di vignette incorniciate in disegni che a loro volta fanno parte e dialogano con gli avvenimenti descritti nelle pagine, illustrazioni che tirano in ballo il lettore stesso, facendogli vestire i panni dei protagonisti dell’albo (un effetto Droste al contrario), fino ad arrivare alla conclusiva pagina pieghevole a quattro facciate, a dimostrazione che con questi autori non bisogna dare nulla per scontato.
Un ritorno tanto inatteso quanto ben accolto, un’operazione commemorativa e commerciale che farà la gioia di tutti, case editrici, autori e lettori, un ultimo breve sguardo alla terra dei sogni e alle gesta di Morfeo, creazione fra le più riuscite della letteratura a fumetti contemporanea.