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COVER STORY
A QUALCUNO NON PIACE CALDO
I mille cantieri del mondo fossil free
di Raffaele Lupoli
Il governo Renzi, qualche giorno fa, ha fatto marcia indietro sulla trivellazione dei mari italiani per l’estrazione petrolifera. Hanno pesato le mobilitazioni di associazione ed enti locali e l’ammissibilità del referendum abrogativo sancita a fine novembre dalla Cassazione. Ma ci piace pensare che tra le motivazioni di questa scelta “a sorpresa” dell’esecutivo ci sia anche l’esito del vertice sul clima di Parigi, dove lo scorso 13 dicembre per la prima volta 196 Paesi hanno siglato un accordo globale che – ha dichiarato a caldo il direttore di Greenpeace international Kumi Naidoo – «fa passare l’industria delle energie fossili dalla parte sbagliata della Storia». Uno spartiacque, insomma, che non dà più adito a negazionismi sulle responsabilità dell’uomo nel provocare il surriscaldamento del Pianeta. Per la prima volta sono tutti i Paesi a sottoscrivere il patto, consentendo di coprire il 100% delle emissioni di gas serra. La differenza con il precedente accordo salta agli occhi: il Protocollo di Kyoto lo avevano firmato 55 Paesi, raggiungendo solo il 13% delle emissioni globali.
Ma se il petrolio e il carbone migliori sono quelli che non si estraggono, non sarà l’accordo di Parigi – come approfondiamo nei servizi che seguono – a determinare un’inversione di rotta rispetto all’estrattivismo, il modello produttivo e sociale fondato sullo sfruttamento indiscriminato delle risorse.
L’Italia è a rischio climatico
di Alessandro De Pascale
Il riscaldamento globale fa aumentare i fenomeni di frane e alluvioni, ma contro i danni si possono assicurare solo le aziende.
Abbiamo bisogno di una nuova generazione di imprenditori
di Gunter Pauli
L’accordo globale sul clima nasce con le migliori intenzioni ma non ha gli strumenti per funzionare. Le persone si mobilitano se proponiamo modelli di business sostenibili e convenienti
Ora serve una battaglia globale, ma lavorando dal basso
L’intervista a Naomi Klein di Marica Di Pierri
Per la giornalista/attivista l’accordo di Parigi non ha avuto il coraggio di puntare su rinnovabili e democrazia energetica. E non chiede conto alle multinazionali dei danni provocati al Pianeta
Il fiume è in piena? La barca diventa scuola
di Loredana Menghi
Barche-scuola biblioteche, rifugi per sfollati, centri medici e orti galleggianti. Così le “comunità resilienti” di Chalan Beel in Bangladesh, resistono agli effetti del riscaldamento globale
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sinistra
Non ce la faremo mai. Per la gioia di Grillo
di Luca Sappino
“Arenato” non rende bene l’idea. Il processo per un solo simbolo della sinistra non è neanche mai partito. Tra personalismi, distinguo e poche, vere, distanze politiche. A che punto siamo
Un percorso a ostacoli teorico politico
di Donatella Coccoli
Il filosofo Paolo Ercolani e l’attivista Simone Oggionni tentano un manifesto per la sinistra. Tra rete, Keynes e – ahinoi – la Chiesa
l’intervista
Gian Carlo Caselli: La giustizia che vorrei
di Giulio Cavalli
Nient’altro che la verità è l’ultimo libro di Gian Carlo Caselli. Dal quale emerge il volto umano di uno dei magistrati più temuti del nostro Paese. E di un’Italia che dimentica troppo in fretta
solidarietà
Pronto soccorso salvamamme
Testo di Alessia Laudati e foto di Stefano D’Amadio
Vestiti, pannolini, giocattoli, ma anche generi alimentari. In via Ramazzini va in scena la solidarietà per le famiglie in difficoltà. Storie di donne che riescono a uscire dalla solitudine
migranti
Il naufragio dell’accoglienza
di Fulvio Vassallo Paleologo
L’Europa bacchetta l’Italia perché non prende le impronte a chi sbarca sulle nostre coste. E apre la procedura di infrazione. La verità è che, dopo tanti annunci, le politiche migratorie dell’Ue sono fallite
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gran bretagna
Owen Jones: «Serve una sinistra paneuropea»
di Alexander Damiano Ricci e Angelo Boccato – da Londra
La divisione del Labour sui bombardamenti in Siria. L’esempio di Syriza e Podemos, l’implosione della socialdemocrazia europea e il neoblairismo all’italiana. Parla l’editorialista di The Guardian
isis
Il fatto è che la guerra è un affare
di Umberto De Giovannangeli
E l’Italia è tra gli stati affaristi. Gli alleati del Califfo siedono nei cda delle multinazionali di armamenti, sono capi di Stato che intessono affari con le petromonarchie del Golfo. Ecco da che parte sta l’Occidente
svizzera
Viaggio nelle stanze del buco
di Alessandro De Pascale – da Lugano
Nei centri per la terapia sostitutiva con l’eroina, i tossicomani assumono una sostanza pura. Sotto gli occhi di personale specializzato, lontano dalla strada e con materiale sterile
grecia
Wasted Youth, quella Grecia sprecata
Testo e foto di Michela AG Iaccarino – da Atene
«Guardala bene perché non c’è altro, questa è la sinistra dopo la sinistra, Syriza dopo Syriza, la Grecia dopo la Grecia» dice una giovane lavoratrice. Reportage da un’Ellade svuotata del proprio patrimonio
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letteratura
Così Gadda fece di sé un personaggio gaddiano
di Simona Maggiorelli
L’ingegnere era uno scrittore coltissimo, capace di fare letteratura a partire dai materiali più diversi. Emerge dallo studio delle fonti del Pasticciaccio. Nel monumentale commentario di Maria A. Terzoli
graphic novel
Manuel Fior, il pittore di fumetti
di Massimo Basili
Le variazioni d’Orsay è l’ultimo lavoro del fumettista italiano trapiantato a Parigi. Racconta Ingres, Rousseau, Degas e le polemiche suscitate dagli Impressionisti
salute
La rivoluzione della vecchiaia
di Pietro Greco
Si può essere in buona salute anche oltre i 75 anni. Lo dimostrano uno studio su Science e il rapporto Oms. Ma oltra alla biologia contano cultura e ambiente. E soprattutto: mai spegnere il cervello
cinema
Sì, ho pensato di lasciare Parigi
l’intervista a Maya Sansa di Alessandra Grimaldi
Vive in Francia con il compagno e la figlia di tre anni e mezzo. E ha avuto paura, ovviamente, Maya Sansa. Che dal 27 dicembre sarà al cinema Amo la tempesta dove sarà una voce erotica