Piergiorgio Odifreddi sfida Flaubert compilando un dizionario della stupidità. E si interroga su come in Italia in tanti si siano fatti «accalappiare» da papa Bergoglio. Compresi molti laici

Mentre Oltralpe l’etnologo Marc Augé, nel libro Parole che cambiarono il mondo (Raffaello Cortina) immagina che il papa annunci: «Dio non esiste» causando il crollo di molti Stati teocratici, da quest’altra parte delle Alpi, il matematico Piergiorgio Odifreddi stila un caustico Dizionario della stupidità (Rizzoli) dove la religione è additata come la prima causa. Insieme all’ideologia politica e alla filosofia metafisica. «Perché anch’essa è basata su un’idea di trascendenza e ci impedisce di vedere la realtà per quella che è».
In queste quasi quattrocento pagine lo scienziato torinese passa in rassegna molte “voci” che ci intontiscono. Sfilano così abitudini, borsa, capitalismo, facebook, grande fratello, Tv e molto altro. Ma mette a segno i suoi colpi migliori, gli aforismi più graffianti, quando parla di: al di là, apparizioni, Benedetto XVI, Bellarmino, ciarlatani, crocifisso, Dio, dittatura, dogmi, papa Francesco… Per arrivare, in finale, a lasciare il segno di Zorro sulla veste accademica di Antonino Zichichi che il 19 gennaio del 1983 all’università de L’Aquila inscenò «la pantomima “Gesù di Nazareth e la ricerca scientifica”». Con esiti esilaranti, ricorda Odifreddi, dacché il professore pretendeva di dimostrare che religione e scienza sono compatibili, «contrariamente a quanto pensano quasi tutti gli altri scienziati del mondo».

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