LEFT N. 1 | GENNAIO 2025


Non solo Gaza e Ucraina. Nel nome del dio denaro o di un dio religioso, sono oltre 50 le aree di crisi nel mondo, il numero più alto dalla Seconda guerra mondiale. Davvero l’uso delle armi è inevitabile come sostengono le destre reazionarie e populiste? Ovviamente no. Analisi, dati e soluzioni di chi rifiuta la logica disumana della sopraffazione

ACQUISTA IL Nr. 1/25 IN DIGITALE

IN COPERTINA

Le guerre sono tutte evitabili

di Raffaele Crocco

Francesco Vignarca: «La corsa agli armamenti? Solo favori e interessi»

di Simona Maggiorelli

Perché il governo Meloni non ripudia la guerra

di Giovanni Russo Spena

Il sogno europeo tradito da Von der Leyen

di Alessio Laconi

L’arma dell’informazione contro i conflitti

di Max Brod

Nuova linfa ai movimenti pacifisti

di Stefano Galieni

Quando la sinistra faceva politica sulla pace

di David Armando

Nucleare fa rima con totalitario

di Maurizio Brotini

La forza del dialogo tra i popoli

di Ilaria Tucci

ESTERI

Vivere a Gaza, un trauma quotidiano

di Francesco Paolo Colucci e Mahmud Said

Bosnia, assalto alla memoria di un genocidio

di Rebecca Prazan

CULTURA

Speciale donne architettura:
di Francesca Fradelloni

Sneha Visakha: Riprendiamoci la città

Elena Granata: Spazio alle idee delle donne

Nadina Galle: Per fare una città ci vuole un albero

Lezione dalla preistoria contro il climate change

di Biancamaria Aranguren, Silvia Florindi, Daniela Puzio, Anna Revedin

Prima i diritti umani, cara Ai

di Carlo Verne Polo

Come vivono la sessualità gli adolescenti della Gen Z

di Cecilia Iannaco

Gramsci, ritratto dal vero

di Francesca Chiarotto

Antihero, un suono dal più profondo dei mari

di Roberto Biasco