Una via di uscita equa, solidale e democratica dalla crisi che opprime l’Italia è ancora praticabile. Ma non con i prestiti del Mes che impoveriscono le generazioni future e rafforzano gli attacchi sovranisti. Servono gli Eurobond.
E una visione politica che rimetta al centro le persone
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PRIMO PIANO
La politica e il virus dell’anaffettività
di Maria Gabriella Gatti
COPERTINA
La regina Elisabetta e il re Euro
di Roberto Musacchio
Soluzioni all’altezza dei problemi
di Andrea Ventura
Pochi, maledetti e subito
di Gabriele Beccari
L’Europa a un bivio, federalismo o barbarie
di Giovanni Russo Spena
There is no alternative agli Eurobond
di Heinz Bierbaum
Reddito minimo, per Podemos è una questione vitale
di Massimo Serafini e Marina Turi
C’è chi conta i morti e chi conta i soldi
di Giulio Cavalli
Quel pasticciaccio brutto delle fabbriche aperte in Lombardia
di Leonardo Filippi
Come non far pagare la crisi ai lavoratori
di Maurizio Brotini
Cesare Damiano: «Lo Stato e Bruxelles facciano la loro parte»
di Zoe Marianelli
Diario di un Paese spaccato a metà
di Giovanni Cerchia
Perdere lavoro e casa, e diventare invisibili
di Sara Capolungo
Per far vivere la cultura non basta un fondo nazionale
di Maria Pia Guermandi e Rita Paris
Perché è così difficile pensare agli artisti come lavoratori?
di Barbara Folchitto
Il coronavirus se ne infischia del muro di Israele
di Alessandra Mecozzi
Non dimentichiamo Vik. Restiamo umani
di A. Me.
Stati Uniti, il razzismo ai tempi del Covid-19
di Alessia Gasparini
Gli errori di Teheran, il cinismo di Trump
di Maziyar Ghiabi
A caccia di fake news con Carlo Ginzburg
di Andreas Iacarella
Menocchio, mugnaio eretico
di Annalina Ferrante
Trotula, scienziata dell’anno Mille
di Pietro Greco
Il medico che scoprì cos’è il contagio
di Ermanno Speranza
le rubriche
Left quote
di Massimo Fagioli
Editoriale
di Simona Maggiorelli
#OfficineB5
di Carolina Calabresi
Vaurandom
di Vauro
Libri
di Filippo La Porta
Cinema
di Daniela Ceselli