LEFT N. 16 | 17 aprile 2020


Una via di uscita equa, solidale e democratica dalla crisi che opprime l’Italia è ancora praticabile. Ma non con i prestiti del Mes che impoveriscono le generazioni future e rafforzano gli attacchi sovranisti. Servono gli Eurobond.
E una visione politica che rimetta al centro le persone
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PRIMO PIANO

La politica e il virus dell’anaffettività

di Maria Gabriella Gatti


COPERTINA

La regina Elisabetta e il re Euro

di Roberto Musacchio

Soluzioni all’altezza dei problemi

di Andrea Ventura

Pochi, maledetti e subito

di Gabriele Beccari

L’Europa a un bivio, federalismo o barbarie

di Giovanni Russo Spena

There is no alternative agli Eurobond

di Heinz Bierbaum

Reddito minimo, per Podemos è una questione vitale

di Massimo Serafini e Marina Turi


C’è chi conta i morti e chi conta i soldi

di Giulio Cavalli

Quel pasticciaccio brutto delle fabbriche aperte in Lombardia

di Leonardo Filippi

Come non far pagare la crisi ai lavoratori

di Maurizio Brotini

Cesare Damiano: «Lo Stato e Bruxelles facciano la loro parte»

di Zoe Marianelli

Diario di un Paese spaccato a metà

di Giovanni Cerchia

Perdere lavoro e casa, e diventare invisibili

di Sara Capolungo

Per far vivere la cultura non basta un fondo nazionale

di Maria Pia Guermandi e Rita Paris

Perché è così difficile pensare agli artisti come lavoratori?

di Barbara Folchitto


Il coronavirus se ne infischia del muro di Israele

di Alessandra Mecozzi

Non dimentichiamo Vik. Restiamo umani

di A. Me.

Stati Uniti, il razzismo ai tempi del Covid-19

di Alessia Gasparini

Gli errori di Teheran, il cinismo di Trump

di Maziyar Ghiabi


A caccia di fake news con Carlo Ginzburg

di Andreas Iacarella

Menocchio, mugnaio eretico

di Annalina Ferrante

Trotula, scienziata dell’anno Mille

di Pietro Greco

Il medico che scoprì cos’è il contagio

di Ermanno Speranza


le rubriche

Left quote

di Massimo Fagioli

Editoriale

di Simona Maggiorelli

#OfficineB5

di Carolina Calabresi

Vaurandom

di Vauro

Libri

di Filippo La Porta

Cinema

di Daniela Ceselli

Tempo liberato

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