LEFT N. 18 | 3 maggio 2019


Afghanistan, ex Jugoslavia, Iraq, Libia. Dopo la Seconda guerra mondiale l’Europa
ha promosso conflitti in mezzo mondo. E l’Italia è parte attiva. Vende e compra
armi e le morti da uranio impoverito tra i militari sono un bollettino di guerra.
Per questo noi diciamo: giù le armi, la pace è rivoluzionaria

COPERTINA

Ex Articolo 11

di Checchino Antonini

Grandi manovre contro il sindacato dei soldati

di Che.Ant.

Sardegna, una regione in ostaggio dei militari

di Mary Tagliazucchi

Stati armati d’Europa

di Roberto Musacchio

Non chiamatele nonnine, il pacifismo non ha età

di Esther Koppel

Crimini di guerra made in Italy

di Roberto Prinzi


SPECIALE LIBIA

Restiamo umani, difendiamo la pace

di Leonardo Filippi

Come salvare i migranti dal Paese in fiamme

di Fulvio Vassallo Paleologo

Le voci degli invisibili

di Flore Murard-Yovanovitch


Polveriera Sahel

di Giacomo Zandonini


Fanno i furbetti col Mare nostrum

di Maurizio Di Fazio

Non c’è giustizia per i collaboratori di giustizia

di Carmine Gazzanni


Chi sono i centennials di Pechino

di Gian Luca Atzori

Quelle strane sparizioni nel Paese del Sol Levante

di Pio d’Emilia


Il Comintern, la rivoluzione e Ignazio Silone

di Yurii Colombo

La lettera inedita di Silone a Bordiga

di Yur.Col.

L’America sognata dei Virginiana Miller

di Alessandra Grimaldi


le rubriche

Left quote

di Massimo Fagioli

Editoriale

di Simona Maggiorelli

Parere

di Moni Ovadia

Vaurandom

di Vauro

Temperature

di Fabio Magnasciutti

Indivisibili

di Gianluca Costantini

Parere

di Massimo Ponti

Libri

di Filippo La Porta

Cinema

di Daniela Ceselli

Tempo liberato

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