La pandemia ha reso evidente che in Italia il diritto all’istruzione è considerato marginale e che la scuola pubblica è ritenuta meno importante di quella privata. In questo clima si svolge la maturità. E a settembre ci saranno ancora poche aule, pochi docenti e poche risorse. Come si pensa di garantire la sicurezza e lo svolgimento delle lezioni? Una risposta va data ora
ACQUISTA IL Nr. 23/2020 IN DIGITALE
COPERTINA
Potere alla conoscenza
di Lorenzo Fioramonti
«La scuola è aperta a tutti»
di Enrico Terrinoni
Prove tecniche di riapertura
di Donatella Coccoli
Alla ricerca di aule, docenti e soldi
di D. Coc.
Per chi non è suonata la campanella
di Stefano Galieni
Ripensiamo gli spazi scolastici
di Corrado Landi
L’età dell’incertezza
di Francesca Fagioli
«Prof, non sopporto più di vederla sullo schermo, piatta»
di Antonella Bonaiuto
Chi si occupa di salute mentale non trascuri gli adolescenti
di Nella Lo Cascio
Noi e i nostri studenti, vicini anche se lontani
di Elena Maturi
Noi vogliamo più scuola. E lei, ministro Azzolina?
di Filippo Benfante e Costanza Margiotta
Imprese miracolose: le scuole private cattoliche
di Roberto Grendene
Di cosa abbiamo bisogno per sostenere il lavoro
di Cesare Damiano
Partita a scacchi con l’austerity
di Roberto Musacchio
Non si vive di solo Mes
di Andrea Ventura
Gli artigli di Netanyahu sulla Valle del Giordano
di Chiara Cruciati
La nazione indiana in balìa del Covid-19
di Alessia Gasparini
Vita da Navajo ai tempi del coronavirus
di Valentina Musmeci
Pandemia e sanità pubblica, cosa è davvero accaduto
di Quinto Tozzi
Gli infiniti mondi di Giovanna Garzoni
di Simona Maggiorelli
L’invenzione di Sax, che storia
di Roberto Biasco
le rubriche
Left quote
di Massimo Fagioli
#Inbuonafede
di Federica Giglio
Editoriale
di Elisabetta Amalfitano
Temperature
di Fabio Magnasciutti
Libri
di Filippo La Porta
Tempo liberato
Community
Vaurandom
di Vauro