La Siria non esiste
Dopo Nizza, Londra e Berlino gli attentati di Barcellona che hanno ucciso 16 persone e ferite oltre cento. Le destre soffiano sul fuoco della paura e della xenofobia e l’Occidente si arrocca ancor di più su se stesso.
Così chiudiamo gli occhi su quello che sta accadendo in Medio Oriente. Facciamo finta di non vedere quanti civili l’Isis ha ucciso nel mondo arabo. Quanti ne ha uccisi il regime di Assad. Sono già 500mila i morti in Siria per la guerra e più di 5 milioni i profughi. Mentre scriviamo Msf lancia un Sos per la crisi umanitaria a Raqqa, roccaforte dell’Isis. Sarà liberata, annunciano le Forze democratiche siriane impegnate da mesi a snidare i miliziani dell’Isis, asserragliati all’interno. Intanto, civili malati e feriti, nella città assediata, sono senza farmaci e cure essenziali. Da oltre 6 anni, in Siria, è emergenza umanitaria. I diritti umani non hanno più cittadinanza. Il silenzio del Consiglio di sicurezza dell’Onu è assordante. A denunciarlo è l’ex procuratore generale del Tribunale penale internazionale Carla Del Ponte che si è dimessa – per questo – dalla Commissione d’inchiesta Onu sulla Siria. «Nella ex Jugoslavia, un anno dopo l’inizio della guerra, fu istituito un tribunale internazionale. In Siria, dopo 7 anni, non c’è ancora un tribunale per la Siria». Perché questo immobilismo? Cui prodest la guerra in Siria? Sono le domande che non possiamo eludere. Diventa sempre più evidente che si sta giocando una guerra per procura (per dirla con parole di Alberto Negri). Assad è il nemico “di comodo” per gli Usa. È il nemico dell’ Arabia Saudita della Turchia e di altri regimi sunniti del Golfo che contrastano l’egemonia dell’Iran. Assad è utile non solo al Paese sciita, ma anche a Putin e a Macron. Solo per accennare agli aspetti più macroscopici di questa tragica partita di cui fanno le spese i civili. Lo smembramento della Siria, la «settarizzazione della società», «la segmentazione del Paese per fasce confessionali» sono il risultato, denuncia Shady Hamadi, in Esilio dalla Siria (Add). «Le proposte che abbiamo portato alla comunità internazionale sono state respinte, liquidate con uno sguardo sprezzante. Dobbiamo riprenderci il futuro del Paese senza agende politiche di terzi». Simona Maggiorelli
copertina
Una guerra che tutti hanno già perso
di Umberto De Giovannangeli
Msf e la tragedia dimenticata: A Raqqa si muore ancora
di Leonardo Filippi
Perché i diritti umani in Siria non contano più
di Shady Hamadi
L’incolumità in cambio di umiliazioni e soprusi
di Asmae Dachan
M. Abdulkarim: «Così stiamo salvando i tesori della Siria»
di Eleonora Vio
Romanzi
Stranieri su un molo
di Tash Aw
Lanterna
di Jia Pingwa
Un pappagallo volò sull’Ijssel
di Kader Abdolah
Da parte dell’autore
di Zachar Prilepin
Memorie di un rivoluzionario
di Victor Serge
Gli interpreti
di Wole Soyinka
Il rapimento della figlia altrui
di Patrice Nganang
Il poeta prende parte a una manifestazione
di Paco Ignacio Taibo II
Coricarsi e morire
di Adalet Agaoglu
Padrepatria
di Amir Issaa
Il mio caro Bovanne
di Toni Cade Bambara
Consigli alle neolaureate (di cui tutti gli uomini dovrebbero essere a conoscenza!)
di Kurt Vonnegut
Lungo i sentieri della transumanza i passi della poesia
di Angelo Ferracuti
Resiste John Fante e la sua America vera
di Luca Briasco
Henry Moore e la psiche della preistoria
di Francesca Borruso
Emir Kusturica: «Non servono i muri ma un’Europa unita»
di Alessandra Grimaldi
le rubriche
Left Quote
di Massimo Fagioli
Editoriale
di Matteo Fago
Vaurandom
di Vauro
Narrazioni
di Amarilda Dhrami
Teatro
di Massimo Marino