A pochi mesi dalle elezioni che possono riconsegnare gli Stati Uniti nelle mani di Trump, il piano inclinato del potere globale pende sempre più verso la Cina di Xi. Incidono il progresso di Pechino nell’high tech e nella produzione di auto elettriche, ma anche le guerre in Ucraina e Medio Oriente e la debolezza politica dell’Europa
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IN COPERTINA
Se Pechino delocalizza in Europa»
di Federico Masini
Usa, la fabbrica delle disuguaglianze
di David Natali
Cosa c’è dietro l’America arrabbiata
di Alessandro Scassellati Sforzolini
Quanti muri nella politica Usa
di Alessandro Scassellati Sforzolini
Le prime crepe nell’impero di Modi
di Francesco Valacchi
SOCIETÀ
Giovanni Mininni (Flai Cgil): Quando il profitto vale più della vita umana
di Simona Maggiorelli
Non tornano i conti del governo sul lavoro
di Cesare Damiano
Dall’operaio massa ai nuovi schiavi
di Maurizio Brotini
Lo Stato di polizia è dietro l’angolo
di Giovanni Russo Spena
L’autonomia sarà un boomerang per Meloni
di Pino Ippolito Armino
Ora, opposizione unita contro il premierato
di Daniela Padoan
EUROPA
Francesca Santolini: Non solo negazionisti, pure ecofascisti
di Giacomo Pellini
CULTURA
Kafka tra lettere reali e lettere immaginarie
di Cecilia Iannaco
Valentina Mira: Il neofascismo e la manipolazione del pensiero
di Francesco Troccoli
Quanti colpi di scena nell’arte medica
di Paola Cosmacini
Davanti a Caravaggio. “Hai la sindrome di Stendhal?”
di Antonino Saggio
Cristiano Godano: Suonare solo per la bellezza
di Alessandra Grimaldi