Left n.9 | 4 marzo 2017

L’OTTO MARZO

C’è un tempo per piangere, un tempo per indignarsi e, poi, arriva il tempo di scioperare. Le donne di 40 Paesi del mondo incrociano le braccia e tornano in piazza

primo piano
Perché il piano Minniti è di destra

di Tiziana Barillà

Se la sinistra sui migranti insegue Farage e Le Pen

di Martino Mazzonis

copertina
Il signor M. e il femminismo

di Giulio Cavalli

Ci piacciono i fiori ma vogliamo diritti

di Marisa Matias

La guida di Left per aderire allo sciopero delle donne

di Tiziana Barillà

Questa politica che dimentica le donne

di Chiara Saraceno

Un padre eterno. La di­ffcile riforma del cognome materno

di Angiolina Arru

politica
Listoni, coalizioni e accrocchi. È il valzer delle alleanze

di Luca Sappino

viaggio nell’economia on demand
Io fattorino a pedali, pagato a cottimo via app

di Filippo Poltronieri

«Non sono lavoretti, è capolarato digitale»

di Ilaria Giupponi

I nuovi miserabili del lavoro on demand

di Martino Galliolo

vignette
Vaurandom

di Vauro Senesi

olanda al voto
Un crociato anti-Islam

di Alexander Damiano Ricci

reportage
I mille giorni resistenti dei nativi del Canada

di Paola Rosà – da Vancouver

scienza
Dopo le fiamme a Bagnoli nasce Corporea

di Pietro Greco

stili di vita
Tempo liberato dai bisogni fatui

colloquio di Filippo La Porta con Alessandro Petrosa

Arminio: «La poesia è anticapitalista»

di Simona Maggiorelli

musica
Paolo Benvegnù, tutt’uno con le stelle

di Tiziana Barillà

 


le rubriche
Onda pazza

di Mauro Biani

Piccole rivoluzioni

di Paolo Cacciari

Social

di Giorgia Furlan

Pareri

di Umberto De Giovannangeli

Analisi collettiva

di Livia Profeti

Libri

di Filippo La Porta

Arte

di Simona Maggiorelli

Teatro

di Massimo Marino

Buon vivere

di Francesco Maria Borrelli

Teledico

di Giorgia Furlan

Tempo libero

In fondo a sinistra

di Fabio Magnasciutti

 

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