A pochi giorni dalle elezioni dell'8 e 9 giugno gran parte dei partiti politici sono in campagna elettorale senza avere ancora reso pubblico ciò che vogliono fare in Europa. E il dibattito, molto povero, è tutto schiacciato sulle questioni italiane

La legge elettorale per le elezioni europee che si svolgeranno l’8 e il 9 giugno non prevede l’obbligo per i partiti di presentare il programma elettorale. Pagella politica ha pubblicato i programmi presentati finora, mentre la campagna elettorale è già iniziata da un bel pò. Si ritrovano solo i programmi elettorali di Forza Italia-Noi moderati, di Azione, della lista Pace terra dignità di Michele Santoro e della lista Libertà di Cateno De Luca. 

Gli altri partiti politici sono in campagna elettorale senza avere ancora reso pubblico ciò che vogliono fare in Europa. Molti di loro lo pubblicheranno a breve (quelli di Fratelli d’Italia sono incagliati sulla guerra in Ucraina, ad esempio) e molto probabilmente qualcuno ne farà a meno. Secondo il direttore di Pagella politica Giovanni Zagni «forse è meglio così: nella politica italiana si ha la distinta sensazione che gli impegni presi per iscritto, pubblicamente, in modo netto siano da evitare». L’assenza di un programma scritto permette comunque ai partiti di presentare candidati con idee sostanzialmente opposte su alcuni punti cruciali, Le elezioni diventano così un’adesione ideale – più che programmatica – all’una o all’altra parte, con profili sempre già vicini alla tifoseria. 

Queste prime settimane di campagne elettorale hanno offerto un dibattito molto povero sui temi europei, come se le competenze del Parlamento europeo fossero sovrapponibili a quello nazionale. Così la politica diventa, ancora una volta, un’ossessiva carrellata di influencer. 

Buon giovedì.