Un’idea precisa della politica del nostro Paese si può avere guardando ciò che accade nelle elezioni comunali e regionali. Trasformismo, clientele, criminalità. Il tutto in un silenzio assordante da parte dei vertici di molti partiti che scoprono (?) il problema soltanto quando assume carattere nazionale.
In Campania c’è voluto l’intervento di Roberto Saviano per evidenziare gli impresentabili nelle liste del candidato Pd, Vincenzo De Luca. Nel Lazio coloro che Zingaretti non ricandidò per lo scandalo dei fondi in Regione, finirono su un comodo scranno a Palazzo Madama.
In una politica che vive solo di personalizzazione tutto questo non può che peggiorare, garantendo la penombra vitale al “sottobosco dei padroni di voti”, tanto denigrato pubblicamente quanto accarezzato privatamente. Ecco perché è necessario accendere i riflettori sui territori, su ciò che accade. Perché quel buio è la migliore garanzia per chi in questo Paese vuole che nulla cambi. O che cambi solo all’apparenza.
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