Nel 2010 è stata approvata la legge sulle unioni civili e se il 22 maggio dovesse vincere il Si che secondo i sondaggi sembrerebbe essere avanti di poco, la costituzione irlandese dirà: “il matrimonio potrà essere contratto tra due persone senza distinzione di sesso.”
Il referendum è essenzialmente una questione di uguaglianza. Perché una percentuale estremamente significativa della popolazione deve essere esclusa dal diritto di sposarsi? Non c’è nessuna motivazione diversa da quella più meschina e razzista di altre motivazioni: la discriminazione contro l’altro.
Secondo una coppia gay di ragazzi irlandesi che per strada mi hanno concesso qualche minuto di conversazione mentre facevano volantinaggio alla stazione di Dublino, quelli della campagna per il no si coprono dietro una subdola ideologia facendo credere, che l’amore condiviso da persone gay in qualche modo è molto meno sincero e reale di una coppia di eterosessuali. Essi ritengono che le persone gay sono intrinsecamente inferiori e la verità fondamentale è che credono fare sesso con qualcuno del proprio sesso è sbagliato e peccaminoso e non dovrebbe essere fatto.
Questo referendum è per tutta l’Irlanda l’opportunità per cui i cittadini votino per la libertà, per l’uguaglianza e per il rispetto reciproco e in tal modo per mostrare al resto del mondo ciò che queste parole possono davvero dire qualcosa e sono una prospettiva di vita reale. In uno dei suoi monologhi sulla religione, il comico americano George Carlin disse: “La religione è come un paio di scarpe, trovate quella più adatta per voi, ma non mi fate indossare le scarpe”.
Il referendum del 22 maggio cambierà Dublino e l’Irlanda, che stanno già cambiando da tempo. Il segnale che può arrivare da una nazione fortemente cattolica a tutta l’europa e all’Italia è un segnale che potrebbe davvero far sperare in una maggiore sensibilità verso l’opinione pubblica in una legislazione futura a sostegno delle unioni tra coppie omosessuali.
Le riviste Hotpress e Totally Dublin, punto di riferimento culturale per la musica dell’Irlanda e non solo, hanno messo in piedi una campagna a sostegno del Si, fatta di foto ad effetto a cui hanno dedicato la copertina. Il bacio gay tra due uomini e due donne è quanto di più dirompente se immaginiamo appunto di vivere in una nazione che è stata e sarà sempre una nazione in cui la religione cattolica ha una influenza non indifferente.
Uno dei volontari della campagna Yes Equality in uno stand al centro di Dublino ricordandomi il ruolo del cattolicesimo mi diceva che: “La Chiesa cattolica è totalmente contraria al matrimonio tra lo stesso sesso ma non è una sorpresa. Nonostante la loro lunga e vergognosa storia di copertura di atti di pedofilia e abusi sessuali da parte di membri del clero, si sentono ancora in diritto di sapere che cosa è meglio per i bambini e le famiglie.”
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