«Devono pagare, non ci sono dubbi». Queste le parole della costituzionalista Lorenza Carlassare dopo un weekend di accese polemiche intorno alla sentenza della Cassazione che ha stabilito che due scuole religiose di Livorno dovranno pagare l'Ici.

«Devono pagare, non ci sono dubbi. Lo dice la Costituzione».  Lorenza Carlassare professore emerito di diritto costituzionale all’Università di Padova interviene a proposito delle sentenze della Corte di Cassazione che obbligano due istituti religiosi paritari di Livorno a pagare gli arretrati dell’Ici al Comune. «È semplicissimo, basta leggere l’articolo 33 della Costituzione che dice che enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione ma “senza oneri per lo Stato”. Non occorre essere menti superiori per capirlo. Inoltre, sono già troppi i fondi dati alle scuole private – che è inutile che le chiamino scuole paritarie – perché sono private». «Quindi – continua la giurista – questi istituti non devono godere di privilegi né ricevere sovvenzioni almeno fino a  che  le esigenze della scuola pubblica non siano state finalmente soddisfatte, a cominciare dagli edifici fino alla condizione dei professori. Se lo Stato avesse risorse sufficienti, una volta soddisfatto il suo obbligo di rimettere a posto la scuola pubblica, al limite, potrebbe anche disporre del residuo».

E che ne pensa la costituzionalista del giudizio che ha dato il presidente della Cei, definendo la sentenza della Cassazione “ideologica e pericolosa”? «I pericoli sono piuttosto nelle scuole private in cui i docenti non hanno libertà d’insegnamento e possono essere sostituiti se non seguono l’indirizzo della scuola, mentre è il pluralismo ad essere il fondamento di una formazione critica. In questi anni hanno mortificato la scuola pubblica e la dignità dei docenti, gli edifici scolatici sono in rovina, mancano insegnanti di sostegno per i ragazzi più fragili, di cui lo stato ha l’obbligo costituzionale di prendersi cura. E invece lo Stato che fa? Trascura la scuola pubblica a vantaggio di quella private».

[social_link type=”twitter” url=”http://twitter.com/dona_Coccoli” target=”on” ][/social_link] @dona_Coccoli

Una laurea in Filosofia (indirizzo psico-pedagogico) a Siena e tanta gavetta nei quotidiani locali tra Toscana ed Emilia Romagna. A Rimini nel 1994 ho fondato insieme ad altri giovani colleghi un quotidiano in coooperativa, il Corriere Romagna che esiste ancora. E poi anni di corsi di scrittura giornalistica nelle scuole per la Provincia di Firenze (fino all'arrivo di Renzi…). A Left, che ho amato fin dall'inizio, ci sono dal 2009. Mi occupo di: scuola, welfare, diritti, ma anche di cultura.