Dopo la preapertura dedicata ai film veneziani di Orson Welles, si è alzato il sipario sul Festival del cinema di Venezia, dal 2 al 12 settembre, qui il programma. Qui qualche consiglio sui film da non perdere: Per amor vostro, di Giuseppe Gaudino. L’ispirazione è dantesca e l’ignavia è il vero soggetto, ma protagonista e una donna decisa a vivere e a non mollare, nonostante tutto,interpretata da Valeria Golino in un'inedita Napoli luogo ideale ma sbrecciato, corroso. Protagonista Valeria Golino, decisa a vivere, per paura, come tante donne partenopee le vite degli altri.

 Abluka

Abluka, di Emin Alper (Turchia/Francia/Qatar). In una Istanbul immaginaria, la storia di una famiglia sullo uno sfondo di tumulti politici e caos. Hamza, ufficiale di polizia offre a Kadir la libertà condizionale. A patto che lavori come netturbino.   heart-of-a-dog Hearth of a dog, di Laurie Anderson (USA). Icona della musica d'avanguardia americana e compagna fino agli ultimi suoi giorni di Lou Redd, la musicista e compositrice Laurie Anderson in questo suo primo docufilm affronta un tema difficile: la separazione delle persone che amiamo. remember Remember,di Atom Egoyan, (Canada/Germania) con Christopher Plummer e Bruno Ganz. Gli orrori dell'Olocausto tormentano un uomo anziano animato dal desiderio di vendetta. Zev ha una missione: vendicare la sua famiglia, assassinata da una guardia nazista che vive tranquillamente in Usa. beasts-of-no-nation Beasts of no nation di Cary Fukunaga (USA). Duro e drammatico film sull'esperienza di Agu, giovanissimo soldato impegnato in una guerra civile in un paese africano. Basato sull'omonimo romanzo di Uzodinma Iweala. Il regista è quello delle serie tv True detectives. rabin Rabin, the last day, di Amos Gitai (Israele/Francia). Uno degli episodi più traumatici nella storia di Israele: l'uccisione del premier laburista Yitzhak Rabin da parte di un giovane colono della destra nazionalista ebraica, deciso a impedire il processo di pace con i palestinesi. Il miglior Gitai degli ultimi anni. Francofonia, di Aleksandr Sokurov (Francia/Germania/Paesi Bassi). Dal Leone d'oro 2011 una riflessione sulla forza dell'arte e sulle sue relazioni col potere. Anni dopo Arca Russa, straordinario film girato nel museo di San Pietroburgo torna a girare in un museo: il Louvre di Parigi. behemoth Behemoth, di Zhao Liang (Cina/Francia). Un documentario sulla vita in un villaggio mongola. Uno spaccato della società e dell'aggressivo sviluppo economico cinese, percorso da un filo di sottile ironia. Un gioiello orientale. l'attesa   L’attesa, di Piero Messina. Il giovane aiuto regista di Sorrentino presenta in concorso a Venezia una storia di due donne, una madre e una fidanzata attendono il ritorno di un uomo misterioso, Vicenda quasi ibseniana, ma il film, con una magnetica Juliette Binoche Gli uomini di questa città io li conosco di Franco Maresco. Da tempo senza Ciprì, in questo docufilm Maresco offre un intenso ritratto di Franco Scaldati, regista e drammaturgo, che è stato capace di coinvolgere la gente dell'Albergheria con il suo teatro poetico e visionario, vissuto come «una forma d'arte che implica immediatamente l'uomo, che obbliga a incontrarsi e scontrarsi».   Spotlight di Tom McCharty rilancia l'inchiesta su Chiesa e pedofilia del 2003, un tema scottante  su cui la Chiesa di Bergoglio non ha ancora fatto chiarezza non accettando di aprire gli archivi. I film del festival visti da casa La Sala Web della Biennale permette di vedere film che sono coproduzioni internazionali collegandosi al sito, grazie a Festival Scope, dove si può acquistare il biglietto digitale. (singolo 4 euro, 5 film10 euro) così si riceverà un link personale che consentirà una visione non ripetibile. Qui il live streaming delle conferenze stampe e di altri momenti clouNella selezione dei film che passano dalla sala web, da segnalare almeno due titoli: Pecore in erba di Alberto Caviglia - dal 6 settembre Italia Un ironico “falso documentario” (mockumentary), genere insolito per il cinema italiano, su un tema drammatico quale l’antisemitismo, letto in chiave surreale. Una commedia tutta ambientata a Trastevere, un film su questo quartiere romano, sulle sue strade e gli abitanti che lo animano. Opera prima di Alberto Caviglia, già assistente alla regia di Ferzan Özpetek a partire dal 2006, prendendo parte a film quali Saturno contro (2007), Mine vaganti (2010) e Magnifica presenza (2012). Interrogation (Visaaranai) di Vetri Maaran - dal 10 settembre India Un gruppo di immigrati è detenuto in una stazione di polizia locale, torturato e forzato ad ammettere un crimine di cui non hanno conoscenza. Quando tutte le speranze sembrano perdute, un poliziotto concittadino parla per loro conto alla corte che lo ascolta, liberandoli. Il poliziotto chiede in cambio un favore, e i ragazzi glielo fanno, incuranti del destino a cui vanno incontro. Nel momento in cui involontariamente diventano testimoni di un tradimento politico, il sistema li costringe al silenzio, a ogni costo. Ma Pandi è determinato a farsi ascoltare. [social_link type="twitter" url="http//:twitter.com/@simonamaggiorel" target="on" ]@simonamaggiorel[/social_link]

Dopo la preapertura dedicata ai film veneziani di Orson Welles, si è alzato il sipario sul Festival del cinema di Venezia, dal 2 al 12 settembre, qui il programma. Qui qualche consiglio sui film da non perdere:

Per amor vostro, di Giuseppe Gaudino. L’ispirazione è dantesca e l’ignavia è il vero soggetto, ma protagonista e una donna decisa a vivere e a non mollare, nonostante tutto,interpretata da Valeria Golino in un’inedita Napoli luogo ideale ma sbrecciato, corroso. Protagonista Valeria Golino, decisa a vivere, per paura, come tante donne partenopee le vite degli altri.

 Abluka

Abluka, di Emin Alper (Turchia/Francia/Qatar). In una Istanbul immaginaria, la storia di una famiglia sullo uno sfondo di tumulti politici e caos. Hamza, ufficiale di polizia offre a Kadir la libertà condizionale. A patto che lavori come netturbino.

 

heart-of-a-dog

Hearth of a dog, di Laurie Anderson (USA). Icona della musica d’avanguardia americana e compagna fino agli ultimi suoi giorni di Lou Redd, la musicista e compositrice Laurie Anderson in questo suo primo docufilm affronta un tema difficile: la separazione delle persone che amiamo.

remember

Remember,di Atom Egoyan, (Canada/Germania) con Christopher Plummer e Bruno Ganz. Gli orrori dell’Olocausto tormentano un uomo anziano animato dal desiderio di vendetta. Zev ha una missione: vendicare la sua famiglia, assassinata da una guardia nazista che vive tranquillamente in Usa.

beasts-of-no-nation

Beasts of no nation di Cary Fukunaga (USA). Duro e drammatico film sull’esperienza di Agu, giovanissimo soldato impegnato in una guerra civile in un paese africano. Basato sull’omonimo romanzo di Uzodinma Iweala. Il regista è quello delle serie tv True detectives.

rabin

Rabin, the last day, di Amos Gitai (Israele/Francia). Uno degli episodi più traumatici nella storia di Israele: l’uccisione del premier laburista Yitzhak Rabin da parte di un

giovane colono della destra nazionalista ebraica, deciso a impedire il processo di pace con i palestinesi. Il miglior Gitai degli ultimi anni.

Francofonia, di Aleksandr Sokurov (Francia/Germania/Paesi Bassi). Dal Leone d’oro 2011 una riflessione sulla forza dell’arte e sulle sue relazioni col potere. Anni dopo Arca Russa, straordinario film girato nel museo di San Pietroburgo torna a girare in un museo: il Louvre di Parigi.

behemoth

Behemoth, di Zhao Liang (Cina/Francia). Un documentario sulla vita in un villaggio mongola. Uno spaccato della società e dell’aggressivo sviluppo economico cinese, percorso da un filo di sottile ironia. Un gioiello orientale.

l'attesa

 

L’attesa, di Piero Messina. Il giovane aiuto regista di Sorrentino presenta in concorso a Venezia una storia di due donne, una madre e una fidanzata attendono il ritorno di un uomo misterioso, Vicenda quasi ibseniana, ma il film, con una magnetica Juliette Binoche

Gli uomini di questa città io li conosco di Franco Maresco. Da tempo senza Ciprì, in questo docufilm Maresco offre un intenso ritratto di Franco Scaldati, regista e drammaturgo, che è stato capace di coinvolgere la gente dell’Albergheria con il suo teatro poetico e visionario, vissuto come «una forma d’arte che implica immediatamente l’uomo, che obbliga a incontrarsi e scontrarsi».

 

Spotlight di Tom McCharty rilancia l’inchiesta su Chiesa e pedofilia del 2003, un tema scottante  su cui la Chiesa di Bergoglio non ha ancora fatto chiarezza non accettando di aprire gli archivi.

I film del festival visti da casa La Sala Web della Biennale permette di vedere film che sono coproduzioni internazionali collegandosi al sito, grazie a Festival Scope, dove si può acquistare il biglietto digitale. (singolo 4 euro, 5 film10 euro) così si riceverà un link personale che consentirà una visione non ripetibile. Qui il live streaming delle conferenze stampe e di altri momenti clouNella selezione dei film che passano dalla sala web, da segnalare almeno due titoli:

Pecore in erba di Alberto Caviglia – dal 6 settembre Italia

Un ironico “falso documentario” (mockumentary), genere insolito per il cinema italiano, su un tema drammatico quale l’antisemitismo, letto in chiave surreale. Una commedia tutta ambientata a Trastevere, un film su questo quartiere romano, sulle sue strade e gli abitanti che lo animano. Opera prima di Alberto Caviglia, già assistente alla regia di Ferzan Özpetek a partire dal 2006, prendendo parte a film quali Saturno contro (2007), Mine vaganti (2010) e Magnifica presenza (2012).

Interrogation (Visaaranai) di Vetri Maaran – dal 10 settembre India

Un gruppo di immigrati è detenuto in una stazione di polizia locale, torturato e forzato ad ammettere un crimine di cui non hanno conoscenza. Quando tutte le speranze sembrano perdute, un poliziotto concittadino parla per loro conto alla corte che lo ascolta, liberandoli. Il poliziotto chiede in cambio un favore, e i ragazzi glielo fanno, incuranti del destino a cui vanno incontro. Nel momento in cui involontariamente diventano testimoni di un tradimento politico, il sistema li costringe al silenzio, a ogni costo. Ma Pandi è determinato a farsi ascoltare.

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