C'è chi dice che la colpa sia delle migliaia di emendamenti di Calderoli e chi parla del ricatto Ncd a Renzi. La relatrice Cirinnà: «Non so cosa succede adesso»

Colpa di chi? Decidetelo voi. Maria Elena Boschi e il Pd sostengono che la legge sulle unioni civili corra il rischio di slittare al 2016 per via dell’ostruzionismo delle opposizioni sulla riforma del Senato. Della Lega, certo, ma anche e soprattutto di Sel che ha presentato 62mila emendamenti – molti meno degli 80 milioni di Calderoli – e che però è stata indicata come responsabile direttamente dal ministro Boschi. Le opposizioni, invece, dicono che il punto è solo che Ncd sta ricattando il governo Renzi, che preferisce avere alla svelta il voto del Senato sulla riforma costituzionale.

Per respingere l’accusa Sel ha anche ritirato quasi tutti gli emendamenti – «ne teniamo solo 1200» dice la capogruppo Loredana De Petris – e ha poi proposto di modificare il calendario dei lavori dell’aula portando già lunedì la legge in aula. La proposta è stata però bocciata dal Pd che ora assicura che le unioni verranno approvate comunque prima della pausa natalizia. «Prima della legge di stabilità» dice anzi la deputata Micaela Campana.

La relatrice della legge, la democratica Monica Cirinnà – che ha votato in dissenso dal suo gruppo sulla calendarizzazione – non è però così ottimista: «Non lo so cosa succede adesso», dice. Il testo resta così – almeno per il momento – bloccato in commissione giustizia, dagli emendamenti di Giovanardi&co.