Secondo Claudio Cricelli, presidente della Società italiana di medicina generale e delle cure primarie (Simg), «non è vero che il fondo sia stato aumentato come sostiene Renzi. Oggi si aggira attorno ai 109 miliardi. La sanità è stata sottoposta alla spending review e noi sappiamo che ci sarà una riduzione del finanziamento». (L’intervista completa assieme a servizi e altre interviste su Left in edicola)
Altro capitolo: il cosiddetto “decreto inappropriatezza”, quello con cui il ministro della Salute mette sotto osservazione i medici imponendogli di ridurre all’essenziale una serie di esami clinici (208 per la precisione). «Su quelle si chiede al medico di agire con appropriatezza» ha minimizzato Lorenzin. «Abbiamo in Italia il record delle risonanze magnetiche: ne facciamo più del resto d’Europa. Eppure qui da noi la qualità della vita è tra le più elevate, quindi qualcosa non torna».
Soltanto allarmismo dunque? Claudio Cricelli non la pensa così. «Il decreto inappropriatezza fa pensare a medici iperprescrittori, ignoranti e sperperatori del denaro pubblico. Ma questa non è affatto la realtà. I professionisti in questo Paese sono molto più attenti e preparati di quanto pensi questo governo», replica il presidente di Simg. «Il rischio è che la medicina diventi astensiva, che i medici prescrivano sempre meno e i pazienti siano costretti a rivolgersi al privato. Ma non tutti se lo possono permettere».