Novecento ed antico Egitto, mostre blockbuster o dialogo mediterraneo a Palermo? Una guida alle cose da vedere nei prossimi mesi

L’avanguardia di Kazimir Malevič apre uno straordinario autunno d’arte in Italia. Dal 2 ottobre fino al 17 gennaio 2016 alla GAMeC ,Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo, una importante retrospettiva dell’artista russo curata da Eugenia Petrova, vice direttore del Museo di Stato Russo di San Pietroburgo, e da Giacinto Di Pietrantonio. L’esposizione presenta circa 70 opere del suprematista Malevič, accanto a pitture di altri protagonisti del primo Novecento. Per la prima volta in Italia, la riedizione de La Vittoria sul Sole, prima opera di arte totale di musica, arte, poesia e teatro, creata da Malevič con Matjusin e Krucenych.

Paul klee al Man
Paul Klee, al Man

Il mondo magico di Paul Klee. Dal 30 ottobre al 14 febbraio 2016 il Man di Nuoro ospita cinquanta opere di Klee, tra dipinti, acquerelli e disegni provenienti da collezioni svizzere e tedesche. Curata da Pietro Bellasi e Guido Magnaguagno, con il coordinamento scientifico di Raffaella Resch, la mostra ripercorre tutta la carriera di questo complesso e per certi versi controverso artista. Filo rosso della mostra, il tema del principio vitale, generativo della natura che attraversa tutta l’opera di Klee, fra astratto e figurativo deformato e fiabesco.

Touluse
Lautrec in Palazzo Blu a Pisa

La Montmartre di Toulouse Lautrec. Dal 16 ottobre nelle sale di Palazzo Blu a Pisa una interessante retrospettiva dedicata al bozzettista e artista francese che raccontava con sguardo partecipe e implacabile la Bohème parigina. Fino al 14 febbraio 2016 nella città toscana una ridda di suoi ritratti che mettevano in luce la disforia sottesa a forsennate notti nei locali di Parigi della Belle Epoque. La mostra, curata da Maria Teresa Benedetti a Pisa, trova poi un seguito ideale dal 3 dicembre al 3 maggio 2016 nella retrospettiva dedicata all’artista francese che si terrà all’Ara Pacis di Roma.

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Monet alla Gam di Torino

L’attimo fuggente degli impressionisti. Dal 2 ottobre al 31 gennaio la Gam di Torino presenta una retrospettiva dedicata a Monet, grazie a prestiti del museo d’Orsay. Dai primi esperimenti en plein air alle ultime suggestive visioni che fanno naufragare la visione retinica e razionale del mondo in un bagno di luce. Per chi poi volesse continuare il viaggio nell’Impressionismo, l’appuntamento è poi  al Vittoriano a Roma, dal 15 ottobre con Impressionisti Tête-à-tête che propone in un percorso di sessanta opere, un ritratto della società parigina della seconda metà dell’Ottocento. E poi dal 29 ottobre al museo di Santa Caterina a Treviso con la Storia dell’impressionismo. I grandi protagonisti da Monet a Renoir, da Van Gogh a Gauguin: 120 opere dai maggiori musei francesi e d’Europa. Infine: agli ultimi esiti dell’impressionismo, dal divisionismo alla rivoluzione del colore di Van Gogh è invece dedicata la mostra Seurat, Van Gogh, Mondrian, a Verona, al 30 ottobre al 13 marzo 2016: in Palazzo della Gran Guardia 80 opere provenienti dal Kroller Muller Museum

Van Gogh in Palazzo Strozzi
Van Gogh in Palazzo Strozzi

La bellezza è “sacra”? Fino al 24 gennaio 2016 in Palazzo Strozzi a Firenze la mostra Bellezza divina tra Van Gogh, Chagall e Fontana, interroga il rapporto tra arte e sacro, tra metà Ottocento e metà Novecento, attraverso oltre cento opere di celebri artisti. Dalla stagione ancora figurativa di  Felice Casorati, a quella astratta du  Lucio Fontana ed Emilio Vedova, inanellando nel percorso capolavori di artisti internazionali come Vincent van Gogh,  del suo maestro ideale Jean-Francois Millet, e poi di Edvard Munch, Pablo Picasso, Max Ernst, Henri Matisse e molti altri.

Brueghel a Bologna
Brueghel a Bologna

L’arte fiamminga di Brueghel. La famiglia dei grandi maestri d’inizi Seicento in mostra fino al 28 febbraio 2016 in Palazzo Albergati con opere di Pieter Brughel il Vecchio come La Resurrezione (1563 ca), di Pieter Brueghel il Giovane, come Danza nuziale allʼaperto (1610 circa) e di Jan Brueghel il Vecchio, come Paesaggio fluviale con bagnanti (1595 ) e molto altro. Questa importante mostra analizza la rivoluzione nella pittura nata dal genio della famiglia Brueghel che ha influenzato lungamente la pittura europea. La mostra, accompagnata da un catalogo Skira, è davvero un viaggio appassionante nell’epoca d’oro della pittura fiamminga del Seicento.

Giotto in Palazzo Reale a Milano
Giotto in Palazzo Reale a Milano

La prospettiva di Giotto. Fino al 10 gennaio 2016 Palazzo Reale a Milano ospita una grande mostra dedicata a Giotto e ai suoi predecessori nei primi decenni del Trecento con opere antecedenti l’arrivo del maestro a Milano. La mostra, accompagnata da un catalogo Electa, riunisce alcuni dei grandi capolavori dell’artista fondatore di una nuova pittura italiana. Nei suoi numerosi viaggi, Giotto ha avuto la capacità di attrarre le scuole e gli artisti locali verso il suo stile innovatore, cambiando in modo definitivo i tragitti del linguaggio figurativo italiano. In mostra tredici  opere dell’artista tra cui i lavori giovanili, quelli che testimoniano l’attività padovana e infine la maturità fiorentina.

Raffaello alla Venaria Reale, Torino
Raffaello alla Venaria Reale, Torino

La grazia di Raffaello, la sua straordinaria capacità di assimilare le novità artistiche del suo tempo e di distillarle in una poetica seducente e personale sono al centro della mostra Raffaello e il sole delle arti che fino al 24 gennaio 2016 è aperta nella Reggia di Venaria Reale. Il percorso espositivo racconta la prodigiosa carriera del bel giovane di Urbino che presto divenne il divin pittore,le diverse città dove ha vissuto e gli amori che gli ispirarono quadri come La fornarina. Per raccontare gli anni della sua formazione, accanto a opere di Raffaello figurano dipinti dei maestri da cui apprese il mestiere e ben presto superò, parliamo per esempio del padre Giovanni Santi, del Perugino, del Pinturicchio ma anche di Luca Signorelli. Il percorso poi idealmente prosegue a Roma con la mostra Raffaello, Parmigianino, Barocci. Metafore dello sguardo. Nei Musei Capitolini fino al 10 gennaio 2016 questa esposizione curata da Marzia Faietti, direttrice del gabinetto disegni e stampe degli Uffizi, indaga l’influenza di Raffaello sul raffinatissimo e inquieto Parmigianino e su un protagonista del ‘600 come il Barocci.

Huguette Calandm
Huguette Calandm a Palermo

Mare nostrum dell’arte
La mostra Mezzo del Mezzo, è dedicata alla memoria di una persona che ha pagato con la vita il suo amore per l’arte a cui ha dedicato più di 50 anni di lavoro. Parliamo dell’archeologo Khaled Al-Asaad, barbaramente ucciso dai fondamentalisti dell’Isis. “Un uomo che fino alla fine ha custodito l’’arte e la cultura del Mediterraneo, trasmettendone i valori senza tempo all’umanità intera” si legge nella presentazione della mostra che si apre il 10 ottobre al Museo Riso di Palermo, dedicata al tema del dialogo fra culture, alle migrazioni che sono sempre esistite nella storia del mondo, alla tradizione marittima di aiuto reciproco. Tematiche che sono raccontate da artisti siciliani del Gruppo Forma 1 (Accardi, Sanfilippo, Consagra) che qui dialogano con artisti libanesi (Choucair, Adnan, Caland) che si sono dedicati soprattutto all’arte astratta. L’eredità di Alberto Burri e del suo famoso Grande Cretto di Gibellina è rievocata dalle opere degli artisti contemporanei Raphaël Zarka e Marzia Migliora. Intorno al vulcano Stromboli si incontrano le creazioni di Giovanni Anselmo, ma anche la videoarte di Masbedo e di uno storico documentarista come Vittorio De Seta. E ancora: Emilio Isgrò, Michele Ciacciofera e la palestinese Mona Hatoum raccontano le città del mare, la vita quotidiana, sulle musiche ipnotiche di Hassan Khan. La mostra curata da Christine Macel
Marco Bazzini, Bartomeu Mari resterà aperta fino al 30 novembre e prende vita dal dialogo di 80 artisti in cinque sedi espositive: dal Museo Riso, all’Albergo dei Poveri, fino al Palazzo delle Aquile.

 

Marinella Senatore per Abo, L'albero della cuccagna
Marinella Senatore per Abo

Amaci. Sarà una cuccagna
il 10 ottobre si festeggia la Giornata del contemporaneo indetta dalla rete Amaci che runisce i maggiori musei pubblici e privati che si occupano di contemporaneo in Italia. In questa occasione annuale gli spazi d’arte che aderiscono all’iniziativa di all’iniziativa ospitano mostre, conferenze e laboratori. Un programma multiforme che quest’anno di arricchisce del progetto L’albero della cuccagna ideato da Achille Bonito Oliva. Una sorta di anti Expo dedicato al tema del nutrimento in senso lato a cui partecipano artisti affermati ed emergenti, che dal 25 settembre fino al10 Febbraio 2016 si passano il timone della ricerca. Dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, tra musei e fondazioni pubbliche e private l’iniziativa coinvolge oltre 40 artisti, chiamati a realizzare un’opera sul tema carnevalesco (Bachtin docet) dell’albero della cuccagna. “Un simbolo di abbondanza eletto dall’arte a monito, per invitare a riflettere sui temi dell’alimentazione e sulle sue implicazioni sociali” dice Abo. Collegate a questo ambito anche alcune iniziative del museo Madre di Napoli che dal 10 ottobre ospita i Desiderata di Mark Leckey. Ma anche le nuove installazioni di Daniel Buren, Axer / Désaxer, lavoro in situ (si tratta del secondo intervento dell’artista francese al Madre, dopo il lavoro Come un gioco da bambini) e quella del toscano Marco Bagnoli, La Voce. Nel giallo faremo una scala o due al bianco invisibile.

 

Egitto millenario a Bologna
Egitto millenario a Bologna

l’Egitto antico a Bologna. Dal 16 ottobre 2015 al 17 luglio 2016 il Museo Civico Archeologico ospita Egitto. Splendore Millenario. La mostra curata da Paola Giovetti, responsabile del Museo e Daniela Picchi, curatore della sezione egiziana. Sotto le due torri rivive lo splendore di una civiltà millenaria: l’Egitto delle Piramidi, dei Faraoni, degli dei potenti e multiformi. La mostra che apre al Museo Civico Archeologico di Bologna è frutto di una collaborazione internazionale, nata in primis dalla collaborazione fra la collezione egiziana del Museo Nazionale di Antichità di Leiden in Olanda e quella di Bologna. Sono oltre 500 i reperti, databili dal Periodo Predinastico all’Epoca Romana, che dall’Olanda giungeranno al museo emiliano.

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