Nella sua biografia Bush il vecchio spara a zero contro l’amministrazione di suo figlio e i neocon che ne hanno guidato la risposta agli attentati dell’11 settembre 2001. Il libro, scritto di Jon Meacham, si basa su diari audio che George H. W. Bush ha registrato durante la sua permanenza alla Casa Bianca (1989-1993) e su interviste registrate negli anni successivi – nelle quali, appunto, Bush padre parla dell’esperienza presidenziale di suo figlio.
Parlando di Cheney, suo Segretario alla Difesa e vice del figlio, l’ex presidente dice: «No so, ha adottato una linea molto dura ed è diventato una figura diversa da quella del Dick Cheney che ho conosciuto e lavorato». Sia Rumsfeld che Cheney vengono definiti «arroganti» e «troppo duri» (“iron ass”, culo di ferro, dice Bush).
Bush critica anche suo figlio – pur difendendone l’operato nel complesso – per aver dato troppo spazio e potere a Cheney «Che si era costruito un Dipartimento di Stato parallelo» e per il discorso sull’asse del male «che non ha portato nulla di buono». Il riferimento è all’idea che oltre al suo team anche pezzi della famiglia Cheney (la moglie Lynne e la figlia Liz) ne influenzassero le scelte politiche.
Altri complimenti per Cheney e Rumsfeld vengono quando Bush padre parla di arroganza e incapacità di pensare a politiche in Medio Oriente che non fossero portare la guerra. L’idea di Bush senior è che l’ala che guidava la politica militare ed estera degli Stati Uniti in quegli anni abbia seguito senza riflettere le idee dei falchi del Pentagono.
Quanto a Rumsfeld, Bush lo definisce arrogante e spiega: «Non mi piace quel che ha fatto e credo che abbia danneggiato il presidente (…) c’è poca umiltà nel suo modo di fare e non ascolta quel che gli interlocutori dicono».
Che il presidente sia stato danneggiato dai falchi neocon che hanno preso in mano la gestione degli affari correnti dopo l’11 settembre è un dato assodato. Difficile difendere un presidente tra i più deboli che si siano visti nella storia Usa. Il padre non lo difende troppo, ma spiega: «E’ mio figlio, è ovvio che stessi con lui».
Quanto a Cheney, la sua risposta non è tardata: parlando con FoxNews ha detto di essere lieto di essere stato definito iron ass, «lo prendo come un complimento – aggiungendo che – in famiglia spesso scherziamo sull’influenza che avevano mia moglie e mia figlia. E’ il punto di vista di Bush, ma nessuno ha lavorato per indurire le mie scelte, ci sono arrivato per conto mio». E’ pure vero che Liz ha lavorato al Dipartimento di Stato negli anni di Bush e che assieme a lei, Cheney ha scritto Exceptional, why the world needs a powerful America, un libro in cui si spiega che Obama ha ridimensionato il potere americano.