Sono un migliaio i rifugiati e migranti bloccati presso i principali valichi in Macedonia dalla Grecia a cui le autorità negano l’ingresso per via della loro nazionalità (i siriani passano). Si tratta, secondo l’Unhcr, che oggi ha protestato, di una in violazione del diritto internazionale.
«Siamo alle prese con quella che presto sarà una nuova emergenza umanitaria che ha urgente bisogno di attenzione e intervento – ha detto Adrian Edwards dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) – Le nuove restrizioni riguardano soprattutto persone profilate sulla base della loro nazionalità».
Iraniani, belgalesi e pakistani bloccati alla frontiera sono in sciopero della fame, alcuni di loro, come si vede in decine di foto in rete, si sono cuciti la bocca.
«Tutte le persone, hanno il diritto di chiedere asilo, indipendentemente dalla loro nazionalità e per le loro storie individuali. Un’adeguata informazione deve essere fornita alle persone interessate dalle decisioni ai valichi di frontiera e una consulenza adeguata deve essere disponibile» dicono ancora dall’Unhcr.
I famosi hot-spot non sono ancora funzionanti, il personale manca e la ricollocazione decisa dalle autorità europee langue. E gli attentati diParigi hanno peggiorato il clima e la situazione lungo le frontiere.
Due buone notizie vengono dal Canada e dal Guardian: mentre negli Usa impazzano le proteste contro il piano Obama di accogliere 100mila profughi, il nuovo governo canadese ha annunciato che accoglierà 25mila persone. Il Guardian, invece, che ogni anno fa un appello alle donazioni per i rifugiati. L’anno scorso un appello del quotidiano raccolse circa mezzo milione di euro.