Diverse centinaia di persone hanno partecipato a una manifestazione a Szekesfehervar, cittadina ungherese dove le autorità locali hanno pensato bene di erigere un monumento di bronzo a grandezza naturale a Balint Homan, architetto delle leggi antisemite degli anni ’30.
Il progetto è della fondazione che porta il nome dell’antisemita filo nazista che nel 1944 chiese la deportazione degli ebrei nei campi. Della fondazione fanno parte diversi membri di Jobbik, il partito di estrema destra erede degli alleati politici dei nazisti, il partito delle croci frecciate di cui riprende molta dell’iconografia.
Homan è stato ministro negli anni ’30 e alleato degli occupanti nazisti e membro del partito che governò una parte del Paese dal 1944 alla fine della guerra e che massacrò decine di migliaia di ebrei o li fece deportare. Alla fine della guerra gli ebrei ungheresi morti furono quasi 600mila.
Il sindaco della città, membro di Fedesz, il partito del premier Viktor Orban, ha chiesto alla fondazione di ripensare alla statua – che dovrebbe essere scoperta il 29 dicembre prossimo, anniversario della nascita di Homan. La verità è che il comune ha concesso fondi per costruirla e che la decisione di provare a fermarla viene solo dopo che anche gli Stati Uniti e il Congresso mondiale ebraico hanno protestato con il primo ministro ungherese per il monumento. Del resto, tre ministri del governo si sono pronunciati contro il monumento, ma nessuno ha detto che, qualora venisse scoperta, la statua andrebbe demolita.