La deregolamentazione finanziaria e bancaria è stata l’apertura del parco giochi dedicato ai giovani capitalisti. Titoli spazzatura, soldi guadagnati sul semplice passaggio di carte e pochi cittadini straricchi senza una vera produzione ma semplicemente occupando i giusti gangli sono le macerie inevitabili di un capitalismo che ha bisogno, sempre, di qualche vittima sul campo per continuare a nutrirsi.
Oggi essere i controllori è il posto migliore per arricchirsi poiché in fondo i soldi veri stanno attaccati sulle pareti al limite delle regole. Pensionati convinti di poter “essere banca” grazie alla propria casa e alla propria liquidazione vengono iniettati in un mercato che ha come comandamento principale quello di rastrellare denaro semplicemente per pagarsi i vertici.
Esattamente quando abbiamo deciso di non potere mettere in discussione un capitalismo che sta affossando l’Europa? Meglio: quando abbiamo scelto di non avere in parlamento nessuna forza politica in grado di proporre un modello economico e sociale alternativo? Perché mi deve essere sfuggito il momento in cui abbiamo appoggiato la mano sulla spalla a qualcuno dei (sparuti) leader di sinistra dicendogli “dai, va bene, basta con l’idea di socialismo”.
È una politica senza ideali? No, peggio: siamo di fronte ad una politica che non riesce ad annunciare nuove prospettive come se l’aspirazione massima possa essere solo l’etica gestione del sistema che c’è. Così, di fronte all’ennesimo scricchiolio bancario tutti a tuffarsi sui papà e sul suicida senza nemmeno uno sputo contro il capitalismo che di piccoli casi Etruria ne ha bisogno per sostentamento. Qualcuno che dica quanto sia folle avere convinto migliaia di piccoli investitori ad avventurarsi nel gioco grande della finanza per la finanza, soldi per i soldi, dove il guadagno (o la perdita) è legato ad un’incomprensibile equazione che non dovrebbe avere niente a che vedere con anziani lavoratori che a malapena hanno imparato ad usare la fotocamera del cellulare.
Perché non c’è niente di sano e giusto nemmeno nelle banche che funzionano. E nessuno lo dice. Tutti a prospettare, al massimo, il minor danno possibile. Sembra di vedere il Gesù di Michael Moore che ci dice «vai, e massimizza i profitti».