Il Moma di New York ha selezionato 15 pellicole d’autore di Rai Cinema. «Un bel riconoscimento, ma il sistema non promuove la qualità» dice Antonio Monda, che ha organizzato la rassegna

Sullo schermo una giovanissima Stefania Sandrelli in bianco e nero ripete una battuta che parla di un cinema sulla linea di confine tra la commedia all’italiana e il ritratto sociale. Le immagini sono quelle, in anteprima mondiale al Museum of Modern Art (Moma) di New York, della versione restaurata di Io la conoscevo bene, film del 1965, Nastro d’argento nel 1966, che apre la rassegna dedicata dal Moma al regista Antonio Pietrangeli. Una scelta tutt’altro che scontata: poco noto anche in patria, il regista scomparso all’età di 49 anni è praticamente sconosciuto all’estero. «La scoperta non si limita al nuovo cinema» spiega Rajendra Roy, curatore dei film del programma Celeste Bartos del Moma. «È la possibilità di presentare al pubblico americano un importante autore italiano, che abbiamo perso troppo giovane, è stata una scelta naturale». I film di Pietrangeli sono l’avanguardia di un macro-genere in cui si inseriscono molti autori contemporanei di casa nostra, che sonda il reale con leggerezza e gusto per l’assurdo tipicamente italici.

Non è la prima volta che il Moma rende omaggio al nostro cinema: in passato ci sono state retrospettive su Marco Bellocchio, Pier Paolo Pasolini, Bernardo Bertolucci, Dante Ferretti e altri. Ma quest’anno, in concomitanza con la rassegna su Pietrangeli, il museo newyorkese lancia uno sguardo al contemporaneo con il programma Italian Film 21st Century Style: A Tribute to Rai Cinema, una selezione di 10 film degli ultimi 15 anni prodotti dalla Rai e regalati al Moma.

Un’iniziativa inedita, che riporta la cinematografia più recente del nostro Paese nell’olimpo dei capolavori da conservare e ricordare. «Il pubblico americano trova diverse ragioni per avvicinarsi alla varietà e ricchezza della produzione cinematografica italiana» dice ancora Rajendra Roy, «ma forse quello che apprezza in particolare, anche se può sembrare un po’ un cliché, è la passione degli sceneggiatori, dei registi e soprattutto degli attori. Al pubblico piace emozionarsi per le storie e i personaggi». Nella selezione di Rai Cinema per il Moma ci sono pellicole che hanno vinto importanti premi internazionali, come La stanza del figlio di Nanni Moretti, capolavori incontestati come Il mestiere delle armi di Ermanno Olmi, ma anche opere più recenti e sperimentali come Sacro Gra di Gianfranco Rosi e Le meraviglie di Alice Rohrwacher.


 

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