«Va ora in onda la 66esima edizione del Festivàl della canzone italiana». Immaginate che a pronunciare queste parole – con l’accento proprio lì sulla à – sia un Mike Bongiorno d’annata e tutto assume quella carica vintage che attrae persino i più giovani follower della musica e dei grandi eventi. In onda dal 9 al 13 febbraio, il Festival sarà – ahimé – l’unico evento musicale in senso proprio nel palinsesto Rai, dopo la chiusura del programma “Ghiaccio bollente” di Carlo Massarini (se non lo sapevate, potete leggere questo articolo). Ecco come si prospetta il prossimo Festivàl, tutto da vedere e criticare. Ma, si spera, anche da ascoltare.
Innanzitutto, a Sanremo l’occhio vuole la sua parte. Carlo Conti, per il secondo dei (già concordati) tre anni della sua direzione artistica, ha scelto al suo fianco l’attrice bella ma anche simpatica, Virginia Raffaele. Ma se dev’essere un Sanremo per gli occhi… allora meglio non farsi mancare i sex simbol, ed eccoli qua: una giovane modella per gli uomini – Madalina Ghenea, che avete visto in Youth di Sorrentino o almeno in un suo trailer – e il bello e dannato Gabriel Garko, principe delle fiction e degli scandali. Infine, come di consueto, la seconda serata spetta ai “simpatici”, quindi al Dopofestival troveremo la Gialappa’s band (Marco Santin, Carlo Taranto e Giorgio Gherarducci) insieme a Nicola Savino.
Da vedere, ok. Ma cosa ascolteremo? La direzione artistica di Carlo Conti – ri-ahimé – non suggerisce grandi aspettative d’innovazione. Il buon Conti, è già al timone di due must della Rai: “I migliori anni”, con cui intrattiene gli italiani il sabato sera, in prima serata, celebrando il passato suddiviso per decenni; e “Tale e quale”, altro intrattenimento per gli italiani (in verità è l’adattamento del talent spagnolo Tu cara me suena), dove a essere celebrata è l’attitudine, la capacità o comunque la buona volontà in esecuzione e, soprattutto, imitazione. Difficile, perciò, immaginare una direzione difforme dal passato e dal mercato e che punti su presente e creatività. Mai come quest’anno speriamo di essere contraddetti.
La gara si svolgerà più o meno come gli altri anni: voti, televoti, pescaggi e ripescaggi che i più curiosi possono scoprire cliccando qui e aprendo il regolamento di Sanremo:
Ci sono i grandi ritorni (Patti Pravo, Enrico Ruggeri), quelli che faranno parlare di sé (Elio e le Storie Tese), le star dei talent (tante, troppe?), le reunion (Morgan e i Bluvertigo). Insomma, questi i 20 big in gara:
- Deborah Iurato e Giovanni Caccamo (Via da qui)
- Noemi (La borsa di una donna)
- Alessio Bernabei (Noi siamo infinito)
- Enrico Ruggeri (Il primo amore non si scorda mai)
- Arisa (Guardando il cielo)
- Rucco Hunt (Wake up)
- Dear Jack (Mezzo respiro)
- Stadio (Un giorno mi dirai)
- Lorenzo Fragola (Infinite volte)
- Annalisa (Il diluvio universale)
- Irene Fornaciari (Blu)
- Neffa (Sogni e nostalgia)
- Zero Assoluto (Di me e di te)
- Dolcenera (Ora o mai più)
- Clementino (Quando sono lontano)
- Patty Pravo (Cieli immensi)
- Valerio Scanu (Finalmente piove)
- Morgan e Bluvertigo (Semplicemente)
- Francesca Michielin (Nessun grado di separazione)
- Elio e le Storie tese (Vincere l’odio)
I giovani in gara saranno otto. Solo un inciso, per Nuove proposte la Rai intende gli artisti selezionati tra i partecipanti dell’edizione 2015 di Sanremo Giovani (sei) e tra i vincitori del concorso Area Sanremo 2015 (due). Ecco chi sono:
- Michael Leonardi (Rinascerai). Scuderia Caselli, tenore di Sidney, classe 1990, origine siciliane
- Ermal Meta (Odio le favole). Ex voce dei La fame di Camilla, autore di brani per Mengoni, Emma e altri ancora
- Irama (Cosa resterà). Ha 19 anni e porta all’Ariston il rap
- Cecile (N.E.G.R.A.). Ha 21 anni e il titolo già dice molto
- Francesco Gabbani (Amen). Ex voce dei Trikobalto
- Chiara Dello Iacovo (Introverso). Ha 20 anni e viene dal talent The Voice
- Miele (Mentre ti parlo). Viene dalla Sicilia e si presenta come un musicista di strada
- Alessandro Mahmood (Dimentica). Milanese e corista, che predilige armonia e lavoro di gruppo
Ospiti confermati: Laura Pausini, Eros Ramazzotti, i Pooh, Renato Zero. Da confermare: Charlize Theron, Andrea Bocelli ed Elton John.
Sanremo, Rai, servizio pubblico. Ma quanto costa?
Il cachet di Carlo Conti nel 2015 è stato di 500mila euro, oltre al suo contratto con la Rai che prevede circa un milione e 300mila euro l’anno (i calcoli sono del Secolo XIX). Prima di imprecare, è il caso di ricordare che nelle passate edizioni i cachet sono stati ancora più alti: il più alto degli ultimi tempi? Quello di Gianni Morandi, 800 mila euro per lui e 150mila euro a testa per Belèn Rodriguez ed Elisabetta Canalis. E per quello immediatamente prima di Conti: nel 2014, la coppia Fazio-Littizzetto dell’edizione 2014 ha incassato 900mila euro (600mila lui e 300mila lei). Il meno dispendioso è quello di Simona Ventura nel 2004: 320mila euro. Non a caso le più economiche sono le donne, che costano la metà o anche meno (…d’altronde hanno lo stesso problema anche a Hollywood!). A proposito di soldi, per restare in tema, il costo del biglietto per entrare all’Ariston varia dai 100 ai 320 euro, a seconda della serata e, ovviamente, del posto a sedere.
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