Con il titolo Hecho en Cuba il Museo nazionale del cinema di Torino presenta una scoppiettante serie di manifesti cinematografici usciti dalla grande fucina della grafica e della scuola del cinema cubana. In tutto circa 200 opere fra le quali anche bozzetti originali e serigrafie.
Proprio nell’isola caraibica, infatti, è fiorita una delle stagioni più originali edella grafica del Novecento. Tutto cominciò con la rivoluzione quando- come era già accaduto intorno al 1917 in Russia – molti artisti si cimentarono con messaggi agit prop che, secondo le intenzioni dei castristi dovevano aiutare e rafforzare l’adesione popolare al nuovo ideale rivoluzionario.
Nacquero così cartelloni e murales che erano delle autentiche esplosioni di positività , di gioia, di colore in un momento oggettivamente non facile per l’isola caraibica isolata nel contesto internazionale. La grande mancanza di mezzi economici, invece che dal deprimere sembrava stimolare gli artisti e grafici di tutte le generazioni a fare realizzazioni personali e innovative. Catturando ed elaborando in modo originale, spunti, fermenti, idee dalla vicina America ma anche dall’Europa.
I grafici dell’Instituto Cubano del Arte e Industria Cinematográficos reinterpretavano i contenuti di film internazionali in modo sorprendente per varietà , colori, forza emotiva e iconografica, come si può vedere fino al 29 agosto grazie alle locandine esposte nella Mole Antonelliana, sede del Museo nazionale del cinema, fra le quali spiccano locandine di capolavori di Chaplin, di film del cinema neorealistico italiano ma anche cult anni Settanta come Arancia meccanica e altri prodotti del cinema americano, nonostante l’embargo.
 Gran parte dei pezzi unici in mostra provengono dalla collezione di Luigino Bardellotto che li ha raccolti durante i numerosi viaggi a Cuba a partire dal 1998. La storia di questa originale collezione è raccontata nel catalogo Hecho en Cuba! Il cinema nella grafica cubana. Manifesti della Collezione Bardellotto, edito da Silvana Editoriale che comprende, oltre alla riproduzione delle opere in mostra, saggi e approfondimenti di Alberto Barbera, Jorge R. Bermúdez, Alessandra Riccio e Luciano Del Sette.