Il voto online lanciato con l'imbarazzante hashtag #romairomani. E in un giorno si votano le priorità. Quali siano le soluzioni non è dato saperlo

Pronti via. Oggi, dalle 10 alle 19 si voterà per decidere il programma elettorale del M5s, candidato alla guida di Roma. Hashtag scelto: #Romaiairomani. Un programma al quale sarà bene attenersi, visto l’anatema lanciato da Casaleggio, e contestato da molti giuristi: secondo il “codice di comportamento” dei Cinquestelle fatto firmare agli aspiranti politici da Roberta Lombardi, distaccarsi dalle linee del movimento potrebbe costare agli eletti pentastellati ben 150mila euro di penale.
Nove ore dunque, ritenute più che sufficienti per chiedere ai cittadini quali vogliono che siano le priorità della Capitale, per stabilire 3 punti prioritari fra 11, divisi per aree di intervento elencate sul blog:

1) Il diritto alla casa
2) La mobilità e la manutenzione delle strade
3) L’emergenza rifiuti e la cura del territorio
4) La sicurezza
5) Il turismo
6) Le politiche sociali per le fasce più deboli
7) L’ambiente (come verde pubblico e spiagge)
8) L’architettura urbana dal centro alle periferie
9) La cultura
10) La trasparenza e lo stop agli sprechi
11) Nidi e scuole, più pubblico e sicurezza

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Tutti stilati dal Movimento capitolino ed elencati sul sito romano. Si va dall’edilizia residenziale pubblica, «un vero e proprio business teso a favorire i soliti “amici degli amici”», ai trasporti: tema caldo della Capitale, congestionata dal traffico (il costo della quale, ricordano i grillini, è di 2,3 miliardi di euro l’anno, quasi la metà del costo complessivo di tutta l’Italia») e dai mezzi pubblici inutilizzabili causa malfunzionamenti: «La velocità commerciale delle vetture del trasporto pubblico è la più bassa d’Europa», e «le limitate, oltre che poco estese, piste ciclabili corrono lungo tracciati ad alto rischio di incidentalità».
Poi la gestione dei rifiuti, basata «per 35 anni su “un sodalizio criminale in grado di condizionare la pubblica amministrazione”», con inevitabile richiamo all’inchiesta Mondo di Mezzo, lo scempio e l’eredità della discarica di Malagrotta (chiuso però da Marino, ndr), e la partecipata Ama. Essendo una delle loro 5 stelle, sull’ambiente i grillini di proposte ne hanno da vendere. Basti ricordare il sistema di Parma, premiato dall’Anci come primo Comune Reciclone d’Italia con oltre il 65% di raccolta differenziata. Non così bene a Livorno, dove nella riorganizzazione della partecipata il sindaco Nogarin ha avuto non pochi problemi. A Roma, la partita sarà senz’altro un altro paio di maniche, e i grillini ne sono consci, tanto da fare appello alla comunità tutta, Europa inclusa: «Fondamentale per questo percorso, per una realtà difficile come Roma, sarà anche il contributo responsabile di ogni corpo sociale sano della nostra comunità e delle istituzioni europee e nazionali. Quest’ultime, seppur di colore politico diverso, non potranno lasciare sola la Capitale d’Italia per giochi di potere o indicibili difese di lobby dell’incenerimento o discariche».
E ancora: sicurezza, turismo e cultura. Burocrazia disumana, sostegno alle famiglie a partire dagli asili nido, e naturalmente: la trasparenza, con un «bilancio open». Che dovrà essere sicuramente più dettagliato dell’attuale (vedi qui).

Come sono intenzionati a risolvere molti dei problemi da loro evidenziati, non è dato saperlo. Così come il costo o quanto meno i fondi che intendono dedicare a ciascuno dei punti. Bisognerà chiederlo alla squadra scelta, quando ci sarà.
Intanto, il capogruppo uscente Marcello De Vito, già candidato sindaco nelle elezioni del 2013 (nelle quali il Movimento raccolse il 12% dei voti), sebbene continui a ribadire come in 3 anni abbiano “studiato” e imparato a “conoscere la macchina capitolina”, non sarà fra i favoriti. Raggiunto telefonicamente da Left, correttamente non rilascia dichiarazioni in questa fase. Soprattutto perché della comuneicazion, per quanto riguarda Roma, si occupa lo staff nazionale. Città che vai, regole che trovi.
In ogni caso, le 209 candidature stanno venendo vagliate una per una, per essere scremate e dare il via alle tanto attese comunarie a doppio turno. Tra i primi 48 nomi, dovranno uscirne 10-15. Tra i quali, a loro volta, gli oltre 9 mila iscritti al portale romano, dovranno scegliere il candidato sindaco. Il tutto dovrebbe avvenire entro una decina di giorni.

E su Twitter M5s lancia #RomaAiRomani

 

Impicciarsi di come funzionano le cose, è più forte di lei. Sarà per questo - o forse per l'insanabile e irrispettosa irriverenza - che da piccola la chiamavano “bertuccia”. Dal Fatto Quotidiano, passando per Narcomafie, Linkiesta, Lettera43 e l'Espresso, approda a Left. Dove si occupa di quelle cose pallosissime che, con suo estremo entusiasmo invece, le sbolognano sempre: inchieste e mafia. E grillini, grillini, grillini. Dalla sua amata Emilia-Romagna, torna mestamente a Roma, dove attualmente vive.