In Senato per il voto sulle unioni civili hanno deciso di darsi una notte di tempo. Sono tra i pochi che credono ancora che la notte porti consiglio, beati loro. Intanto di giorno, pieno giorno, a Milano hanno arrestato il consigliere regionale Fabio Rizzi, uomo vicinissimo al Presidente Roberto Maroni e “padre” della riforma sanitaria che avrebbe dovuto portare la Lombardia fuori dalle acque torbide del formigonismo.
In Senato hanno deciso di darsi tempo perché nella politica parlamentare conta moltissimo “come fai”, “come ti opponi” e “come ti ostini”. Il voto è una cosa secondaria a cui i giornali e gli show televisivi fanno poco caso: i casi veri sono il “canguro”, i millemilioni di emendamenti, un congiuntivo sbagliato, la “colpa è di quello” oppure le giovanardate di Giovanardi, le forminchiate di Formigoni o i deliri twittaroli di Gasparri. Che ridere. In Lombardia invece il “Ministro dell’Interno più antimafioso della storia d’Italia” (cit.) ha dimostrato di stanare i latitanti per poi farsi fottere dagli amici. Nella migliore delle ipotesi. E così ha spazzato via gli azzurri di Formigoni e sta ripercorrendo gli stessi reati in salsa verde. L’accusa? Tangenti su appalti medici. Al solito.
Ieri intanto qualcuno ha seguito la diretta della discussione in Senato sperando di non dover più chiedere “per favore faccia un’eccezione” portando il pigiama in una stanza d’ospedale alla persona che ama. Qualcun altro ha rimesso in frigorifero la bottiglia che aveva in fresca per dire “io c’ero quando ci hanno permesso di declinare l’amore in tutti gli amori del mondo”. Fa niente. In Lombardia, sicuro, avranno detto a due fratelli con mezza giornata di permesso che se la loro mamma è vecchia al massimo ci si può dare un’esenzione, un mezzo accompagnamento ogni tanto. Perché non ci sono soldi mica anche per i vecchi. Prima i malati. Gravi. Poi i malati, meno gravi. Poi le cure. Poi le visite. Poi le lastre. La vecchiaia invece è un costo, gli avranno detto.
Ieri sera una coppia davanti al televisore si sarà data la mano pensando che forse “è meglio aspettare un giorno, se serve perché la legge possa passare meglio domani”. E non avranno avuto il coraggio di dirsi quanta paura che salti tutto. Ancora. Ieri sera una coppia davanti al televisore avrà pensato che in Lombardia comunque nonostante gli arresti ancora una volta la sanità almeno è vivibile. “Al sud ci entri malato e ci esci morto dagli ospedali”, si diranno. E non avranno il coraggio di dirsi dove cazzo sia finita sperperata tutta la fatica che ci hanno messo in una vita.
Perché dietro le mosse, gli arresti, le votazioni, gli appalti, le gare, i timbri dei funzionari, i canguri, gli emendamenti, le scuse di Maroni, le accuse di Salvini, le aziende che corrompono i politici che si fanno corrompere, gli sperperi, i rallentamenti, ci sono le persone, sotto.
Ci sono le persone, sotto a questa schiuma che sembra bava. È che ormai sembrano pesci sotto il lago ghiacciato.