Continua la saga della destra romana. Con Salvini che ora potrebbe buttarsi sull'operazione nostalgia di Francesco Storace

Cerca di puntare i piedi Silvio Berlusconi senza troppo successo: «Fi-Lega Nord-Fdi», ha scritto in una nota ufficiale emanata dalle stanze di palazzo Grazioli, «hanno indicato Bertolaso come loro candidato a sindaco e sono convinto che sia l’unico professionista in circolazione capace di rimettere in sesto la Capitale». Deve fronteggiare, Berlusconi, l’ultima giravolta di Matteo Salvini che, dopo aver effettivamente approvato la candidatura dell’ex capo della protezione civile a Roma, dice oggi di doverci ancora riflettere, e anzi di dover chiedere ai romani.

Povero Bertolaso, verrebbe quasi da dire, finito così in mezzo ai giochi nel centrodestra dove Salvini (hanno ragione i forzisti romani che lo notano in queste ore) si sta giocando non solo una partita su Roma («ma che gli frega di Roma a Salvini, figurati!», dice a Left, con alcune ragioni, un deputato berlusconiano) ma anche una partita nazionale.

«Salvini pensa al dopo-Cav», dicono – come se fosse una novità – i ranghi di Forza Italia. Ma non è solo quello il punto. Salvini deve anche fare i conti (come successo in Fratelli d’Italia, con il tradimento di 21 dirigenti pronti a fare voto disgiunto, alla lista di Giorgia Meloni, ma a Francesco Storace come sindaco) con le sue pattuglie romane, fatte più da protagonisti della vecchia destra un po’ fascista che – ovviamente – da migrati bevitori di ampolle. Sì, deve differenziarsi da Giorgia Meloni sul palcoscenico nazionale (Meloni infatti si è arrabbiata moltissimo: «Sono allibita», ha detto prima di far saltare l’ultimo vertice a palazzo Grazioli), ma è anche una questione di pressioni locali. Per questo Salvini oscilla.

I suoi, che Gian Marco Centinaio cerca di tenere insieme, lo vorrebbero portare sul nome di Francesco Storace. Un usato sicuro che piace a Donna Assunta Almirante. Perché Bertolaso sarà anche il simbolo dei governi di cui anche la Lega era membro, ma alla destra che pensa ancora di essere la vecchia An se non l’msi, certo non basta. Troppo poco di destra, troppo di sinistra, Bertolaso.